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6 Ottobre 2009

Futuro centenario per un bimbo su due

Studio danese pubblicato sulla rivista 'The Lancet': nei paesi ricchi alta aspettativa di vita, e si invecchiera' in buona salute

Un bambino su due nato nei Paesi industrializzati ha buone probabilità di diventare centenario: lo ha calcolato una ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Centro danese per gli studi sull'invecchiamento. Se la tendenza relativa all'aspettativa di vita nei Paesi ricchi sarà confermata, osservano i ricercatori, non soltanto un bambino nato oggi potrà vivere fino a 100 anni ma ha buone speranze di invecchiare in buona salute.
"La crescita lineare per oltre 165 anni nell'aspettativa di vita non sembra indicare un limite alla durata della vita umana", osservano i ricercatori, coordinati da Kaare Christensen. Uno dei primi risultati dello studio suggerisce che anche l'orario di lavoro può aiutare a vivere più a lungo: ridurre le ore settimanali e andare in pensione più tardi sembra avere effetti positivi sia sull'aspettativa di vita che sulla salute. Quella osservata nello studio danese è una tendenza cominciata fin dal 1840 e che da allora è aumentata progressivamente. Nel corso del XX secolo l'aspettativa di vita nei Paesi industrializzati è aumentata di 30 anni e il tasso di mortalità osservato nei Paesi più longevi (come Giappone, Italia, Svezia e Spagna) ha dimostrato che, anche quando le condizioni di vita non migliorano, tre nati su quattro avevano comunque davanti fino a 75 anni di vita.
Negli anni 2000 la tendenza non solo è confermata, ma l'attesa di vita è aumentata a 100 anni. Sempre nei Paesi industrializzati, sta rallentando la mortalità nelle persone di oltre 80 anni: i dati raccolti in più di 30 Paesi mostrano che nel 1950 la probabilità di sopravvivenza fra 80 e 90 anni era del 15% nelle donne e del 12% negli uomini; nel 2002 gli stessi valori erano saliti al 37% e al 25%.