News

21 Settembre 2015

Manifesti shock per battesimo, padre bimbo

"Macché mafia, sono uomo libero e pulito". Catania, " Ho pagato il mio debito ha spiegato l'uomo, pregiudicato e in passato indagato

Ma quale mafia. La frase Cosa nostra era intesa come "cosa di mia moglie e mia". Ho sicuramente fatto una cosa che è stata male interpretata. I mass media hanno gonfiato la situazione senza rispettare la privacy". Lo dice Francesco Rapisarda, l'uomo che ha fatto affiggere nel Catanese manifesti sei metri per tre che annunciavano il battesimo del figlio con la scritta "Questa creatura meravigliosa è cosa nostra" .
"La cosa che mi ha dato più fastidio - ha spiegato l'uomo, pregiudicato e in passato indagato per associazione mafiosa, intervistato dal quotidiano "La Sicilia" - è che nessuno ha parlato delle cose positive che mi riguardano. In carcere mi sono laureato in scienza dell'economia aziendale ad Alessandria e in Giurisprudenza a Messina. Ho pagato il mio debito e da 5 anni sono un uomo libero e pulito, faccio l'impiegato".

"Alcuni anni fa - aggiunge - a Giarre è comparsa una pubblicità di un negozio di abbigliamento per bimbi con scritto questi bambini sono cosa nostra. E nessuno ha avuto da ridire".