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17 Maggio 2010

Un quinto dei coniugi vivono da 'separati in casa'

Cronaca Percorso: Cronaca > News Matrimonialisti, 6 mila separati tornano insieme Un quinto dei coniugi vivono da separati in casa

ROMA - Separati veri, separati per finta per gabbare il fisco, separati che tornano a vivere insieme, separati "in casa" per motivi economici o per vergogna, separati che non divorziano, divorziati che tornano insieme e magari si risposano: sono tante le sfaccettature della crisi dei matrimoni in Italia. L'Associazione Matrimonialisti Italiani (Ami) prova a fornire le cifre e le tendenze dei fenomeni. Ogni anno in Italia si registrano 160 mila nuovi separati e 100 mila divorziati, un trend costante nell'ultimo decennio, al quale corrisponde un forte calo del numero di matrimoni, passati dai 400 mila degli anni '70 ai 240.000 del 2009. Dei 160 mila nuovi separati, rende noto l'Ami, circa 8.000 persone (5%) scelgono la cosiddetta "separazione simulata" per conseguire vantaggi di carattere fiscale, seppure la coppia sia affiatata e si continui a vivere insieme.

Occorre poi considerare che circa 6 mila separati (o separandi) tornano a vivere insieme durante o dopo l'iter della separazione, in genere per motivi di carattere sentimentale, economico, genitoriale. Delle 146 mila persone separate in via definitiva soltanto 100 mila divorziano, il resto non lo fa per ragioni legate al disinteresse di ottenere lo stato libero (coppie non più giovanissime) o a motivi religiosi (la chiesa cattolica vede nel matrimonio un sacramento indissolubile). Anche tra i divorziati può subentrare la riconciliazione: si calcola che lo 0.1% torni a vivere insieme (circa 100 all'anno) e che circa un quinto di costoro decida addirittura di risposarsi con rito civile. Secondo dati dell'Ami, poi, un quinto del totale dei coniugi italiani vive da "separati in casa".

Le ragioni di tale scelta, sempre più frequente, vanno ricercate nelle difficoltà economiche del momento e nelle necessità di evitare l'impoverimento della famiglia. Queste coppie vivono sotto lo stesso tetto ma con letti separati, organizzano vacanze separate, hanno sovente nuovi partner e concorrono alle spese comuni tra cui anche quelle del mutuo della casa coniugale. Sussiste anche un'altra ragione di fondo, avvertita soprattutto nel centro sud: la condizione dei separati e dei divorziati viene vissuta come un fallimento personale e una vergogna sociale.
(ANSA)