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23 Febbraio 2020

Pubblicità sessista: vienimi dietro,sono elettrica

Da pochi giorni è comparso un cartello pubblicitario a Ragusa con una donna seminuda ed uno slogan volgare per promuovere uno scooter che dice “Vienimi dietro, sono elettrica”. Ora l'azienda si ritrova nell'occhio del ciclone per sessismo.

Da pochi giorni è comparso un cartello pubblicitario a Ragusa con una donna seminuda ed il lato B in bella vista, accanto uno slogan volgare per promuovere uno scooter. Il cartello recita cosi “Vienimi dietro, sono elettrica”.

Un’idea di marketing davvero pessima e sessista di un’'azienda siciliana di Ragusa che ora si ritrova nell'occhio del ciclone per aver sponsorizzato uno scooter elettrico in modo troppo "spinto".

L'azienda in questione si chiamerebbe "Attrazione elettrica" ed avrebbe scelto questa maniera alquanto stupida per sponsorizzare la vendita di un nuovo scooter nel capoluogo siciliano con un cartellone 6x3 ed un post in bella mostra anche sul profilo Facebook aziendale.

L’indignazione è scatta subito tra i cittadini, ed il sindaco di Ragusa ora è intenzionato a far rimuovere la pubblicità.

La foto del cartellone intanto ha fatto il giro del web, con la creazione di un hashtag #Boicottiamolo proprio per far rimuovere la volgare pubblicità. "Una pubblicità del genere è un'offesa per tutti, donne e uomini! Non avete altri argomenti se non cadere nella volgarità dei doppi sensi e delle allusioni?", si legge in uno dei commenti apparsi su Facebook.

In tantissimi perciò hanno commentato l'immagine, il riferimento sessuale inappropriato e il messaggio chiaramente sessista.

Lo stesso sindaco si è immediatamente mobilitato per far rimuovere la pubblicità e in un post su Facebook scrive: "Stiamo procedendo con una diffida per l’agenzia pubblicitaria. Essendo però convinto che l’obiettivo di chi ha predisposto il manifesto fosse proprio quella di creare clamore, eviterò ogni ulteriore commento”.

L’agenzia "Attrazione elettrica" fa però intuire che non hanno nessuna intenzione di ritirare la pubblicità, dato che farebbe parte di una strategia comunicativa più ampia, e ciò non sarebbe ritenuto un errore. Insieme ai legali, la società quindi sta valutando quali iniziative intraprendere.

E pensare che la pubblicità sessista e di bassa qualità sembrava scomparsa nel secolo scorso quando le donne erano immortalate seminude pulendo la casa o servendo il marito. Questi sono ritorni al passato inaccettabile nel mondo di oggi. Non sono solo errori ma orrori di una mentalità ancora legata al maschilismo e al patriarcato. Una mentalità che a quanto pare non sembra essere superata.