Zakia Khodadadi è salva. La paralimpica afghana che avrebbe dovuto partecipare ai Giochi di Tokyo è stata prelevata dall'aeroporto di Kabul e ha preso un aereo diretto prima a Dubai e poi in Oceania. A concederle un visto è stata l'Australia: il governo ha garantito la protezione anche a una cinquantina di altri atleti afghani (prevalentemente donne). Il suo appello alla comunità internazionale il 17 agosto fece il giro del mondo e divennero un caso mondiale.
La missione di salvataggio è stata coordinata da alcuni ex sportivi, tra cui l'ex olimpionica canadese Nikki Dryden, che ha raccolto i dossier degli atleti a rischio e ha organizzato l'evacuazione da Kabul. Ma quello di Zakia in particolare era stato seguito dalla federazione di taekwondo italiana e dal comitato paralimpico italiano.
Ora potrà guardare finalmente al futuro e, magari, chissà, anche sperare in una partecipazione alle Paralimpiadi che si svolgeranno i primi giorni di settembre, tra i componenti della squadra dei rifugiati.
@Marzia Diana