La sublime capacità di raccontare di Paolo Sorrentino, premio oscar con La grande bellezza, arriva alla 78.ma Mostra del Cinema di Venezia. Con frugalità e coraggio si racconta in È Stata la Mano di Dio. Sullo sfondo della Napoli degli anni Ottanta, un amarcord partenopeo favoloso e struggente dove lo sguardo adolescenziale ripercorre gli anni 80 segnati da gioe e tragedie personali.
A 16 anni, entrambi i genitori del futuro regista premio Oscar muoiono all'improvviso per avvelenamento da monossido di carbonio a causa di una fuga di gas nella casa di villeggiatura. Sorrentino avrebbe dovuto essere insieme ai suoi genitori quel fine settimana ma ottenne il permesso di restare a casa da solo, per la prima volta nella sua vita, per andare a vedere Maradona che gioca a Empoli in trasferta con il Napoli. E spetta al film raccontare tutto questo: la storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta che vede apparire nella propria città la leggenda del calcio Diego Maradona, e una tragedia altrettanto inattesa. Ma il destino trama dietro le quinte e gioia e tragedia s’intrecciano, indicando la strada per il futuro di Fabietto che è l’alter ego del regista. Sorrentino torna nella sua città natale per raccontare la sua storia più personale, un racconto di destino e famiglia, sport e cinema, amore e perdita. Immancabile nel cast Toni Servillo – presente in altri due film in concorso al Festival – accompagnato da Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo e Cristiana Dell’Anna.
«C'è voluto più coraggio a scriverlo che a farlo, perché poi sul set, anche se ci sono stati momenti emozionanti, ci sono i problemi pratici che ti salvano e ti fanno superare quasi del tutto le paure. Mi sono deciso ora - prosegue il premio Oscar per La Grande Bellezza - forse perché ho l'età giusta, quella in cui si fanno i bilanci, ho fatto 50 anni, e tutto quell'amore vissuto e tutto quel dolore potevano essere declinati in un racconto cinematografico, mi sono sentito insomma abbastanza grande o maturo per affrontarlo. Io sono molto pauroso nella vita, al cinema invece accade il contrario, mi sembra di essere stato finora coraggioso, ma per questo film tutto era diverso: la priorità è stata non tradire quei sentimenti vissuti all'epoca dei fatti, fare un film semplice, essenziale e lasciar passare sentimenti ed emozioni» rivela con trasporto.
Prodotto da Lorenzo Mieli e Paolo Sorrentino, una produzione The Apartment, società del gruppo Fremantle, “È stata la mano di Dio” uscirà in cinema selezionati in tutto il mondo per tre settimane (in Italia il 24 novembre) e su Netflix il 15 dicembre 2021.
@Moreno Pisano