“La bontà ha antiche tradizioni”. Uno slogan che racchiude tanta Sardegna, tanta genuinità, ma soprattutto tanta voglia di fare impresa al femminile di una donna orgogliosamente sarda che conosce gusti e tradizioni. Anna Mura, 54 anni, macomerese, ha forgiato con mani ed esperienza una piccola realtà imprenditoriale alimentandola di passione ed entusiasmo sino a farla crescere: Sardinia Caseus, un piccolo caseificio artigianale. Una realtà, racconta La Nuova Sardegna, che con il passare del tempo si è ritagliata un suo spazio e da produzione di nicchia si è conquistata una buona fetta di mercato arricchendo il bouquet di sapori che soddisfa e stuzzica il palato dei buongustai, sardi e non.
Una realtà nata nel capoluogo del Marghine nel 2015 «forse con molta incoscienza. Allora pensavo che tutti aspettassero me e la mia produzione, ma non era così. I primi anni sono stati davvero molto difficili» spiega Anna Mura miscelando poi il suo essere imprenditrice al suo essere moglie, e mamma, e nonna, e parte integrante di una famiglia che per lei ha da sempre avuto una importanza fondamentale.
Il marito si è ammalato nel 2017. «Gli sono sempre stata vicino, e non avrei potuto fare altrimenti, trascurando l’azienda ma tenendo ben chiara la situazione e riproponendomi di sfruttare il momento di difficoltà come punto di ri-partenza. È lì che ho ricominciato, con grande determinazione – dice Anna –. Provando a fare un prodotto superiore attraverso una attenta selezione della materia prima, il latte, che doveva essere di pecore allevate a pascolo brado. Questo anche perché – spiega – non potevo certo mettermi in competizione con i grandi caseifici della zona. Volevo però provare a superarli, almeno nella qualità del prodotto».
Un progetto ambizioso. Ma è proprio la sana ambizione che porta a superare gli ostacoli. Sforzi, studi e passione si orientano proprio in questa prospettiva. La lavorazione del latte porta alla creazione di una linea di prodotti che catturano il ricercatore e l’appassionato, ma conquistano chiunque abbia la fortuna o la voglia di gustarli. L’idea diventa marchio. Cresce e si diversifica. Riconosciuta e sempre più riconoscibile. Riconoscibile nel sapore derivante dai pascoli del Marghine e dalla varietà di erbe che quotidianamente nutrono gli animali che vivono quei pascoli. E ora esporta con successo in diverse parti del mondo
Uno dei suoi prodotti, il casizolu “S’incantu” è fatto con latte di vacca lavorato appena munto con la cagliata impastata poi nell’acqua bollente per modellare la classica forma a pera. Burroso al morso, invitante già all’olfatto. E c’è la “Fresina”. Forma rettangolare, gusto intenso tendente all’acidulo, crosta sottile e pasta morbida forgiate dal clima dell’autunno e della primavera, stagioni in cui se ne imposta la produzione. Senza dimenticare lo yogurt al naturale intero ma proposto anche nei gusti frutti di bosco, ciliegia, cereali, limone, fragola e pesca. Altro sfizio capace di creare dipendenza sono i nodini di casizolu fresco del Marghine. In più rispetto al “semplice” casiziolu? La tela della pasta, certamente elastica ma anche fibrosa e perfetta quando sposa il morso.
Varietà e capacità, visione di impresa e professionalità, radici affondate nella tradizione agricola e sguardo rivolto al futuro. Tutte sfaccettature d’una piccola impresa che ha scoperto di essere grande e di avere un grande potenziale e regalare soddisfazioni personali, familiari e perché no, al palato dei buongustai.
Redazione sintony.it