L'artista nuorese, Nicola Urru, ha deciso di commemorare Giulia Tramontano, la 29enne uccisa al settimo mese di gravidanza da Alessandro Impagnatiello, con una scultura sulla sabbia.
L'opera, realizzata interamente a mano, sulla spiaggia del Terzo Pettine di Platamona, sul litorale di Sorso, ritrae la giovane donna mentre guarda dolcemente il suo pancione.
Ma questo non è l'unico gesto di solidarietà verso la vittima e la sua famiglia. Da poco, è stata anche aperta una raccolta fondi, organizzata dall'Istitituto Italiano di Tecnologia, dove lavora Chiara, la sorella della vittima. "Poteva essere una di noi" non è solo una raccolta fondi ma anche un modo per lasciare un ricordo della ragazza con cui si è condiviso un pezzo di strada.
In poche ore, è stata raggiunta la soglia dei 15 mila euro, obiettivo da destinare all'associazione Penelope che ha contribuito alle ricerche di Giulia quando era sparita.
"Giulia sei bellissima in tutte le foto che le persone riportano. E' difficile trovare una foto in cui tu non splenda. Hai il viso di chi non conosce cattiveria. Troppo ingenua per capire in che trappola ti trovassi. Ma ti guardo in questa foto e penso a quanto Thiago ti potesse somigliare. Avrebbe preso i tuoi occhi, questi occhi mi tormenteranno per sempre. Non potrebbe esserci immagine più bella per questa raccolta fondi. Questa foto esprime tutta la tua bontà d'animo e tenerezza, la stessa che ha guidato l'apertura di questa bella iniziativa. Grazie ai miei amici, colleghi dell'Istituto Italiano di Tecnologia e a tutti coloro che stanno supportando questa iniziativa in ricordo della mia bellissima e insostituibile sorella maggiore Giulia".
Sono queste le commoventi parole affidate a un post su Instagram dalla sorella Chiara, che commenta la raccolta fondi lanciata dall'Istituto Italiano di Tecnologia
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