Nessun mistero sul divieto di attracco al molo di Mergellina dello yacht Symphony da 300milioni di dollari del miliardario francese Bernard Arnault, fondatore, chairman e Ceo di LVMH, la più grande compagnia francese, controlla ad oggi quasi 2/3 del mercato della moda e del lusso a livello globale. E’ troppo lungo e avrebbe oscurato un faro. Quindi semplicemente sicurezza. La Guardia Costiera di Napoli taglia corto e fa sapere che non c’è nessun altro problema. Perlatro non c'è nessuna richiesta di ormeggio. Il mega yacht (sarebbe forse più opportuno chiamarlo nave!) è tropo lungo per quell’attracco. Qualcuno obietta che altra volte è entrato nel porto di Napoli, ma la Capitaneria ribatte: sono cambiate le regole, l’ormeggio è consentito ad imbarcazioni con lunghezza massima di 75 metri. Stop alle polemiche.
La Guardia Costiera ha spiegato cosa è effettivamente accaduto venerdì scorso. "La Capitaneria – si legge in un comunicato stampa della Guardia Costiera – non ha ricevuto alcuna richiesta di accosto ed il contesto diviene utile solo a supportare già noti intendimenti di far ormeggiare mega yacht giusto nelle vicinanze del fanale rosso dell’approdo di Mergellina, con l’effetto di oscurare per chi viene da mare la visibilità del fanale verde e creare difficoltà alle unità in uscita la cui visibilità è impedita dalla nave ormeggiata".
Nessuna richiesta di accosto ricevuta e dunque neppure respinta. Il comandante del Synphony conosce bene le norme che regolano il traffico marittimo nel porto di Napoli. Semplicemente, lo yacht non poteva attraccare al Molo Luise di Mergellina, perché non ci sono le condizioni di sicurezza. "Un ormeggio di qualità – aggiunge la Capitaneria di Porto – deve essere sicuro nel rispetto delle regole, ogni diverso interesse passa in secondo ordine. Altre valutazioni rischiano di dare voce, anche se involontariamente, a questioni non proprio di interesse generale e forse un po’ meno ai principi di legalità di cui la sicurezza, in questo caso, rappresenta un caposaldo".
E prosegue così la nota della Guardia Costiera: "È difficile pensare che proprietari di grandi unità siano attratti dalla precarietà dell’ormeggio e delle sue condizioni con il rischio di essere vittime di collisioni o causa involontaria di altri incidenti, non è questo che cercano i nomi importanti e certamente anche la gente comune. La Capitaneria, se interessata, avrebbe nei limiti del possibile individuato un ormeggio anche nel porto di Napoli le cui condizioni avrebbero rispettato tutti i canoni di sicurezza, senza scorrazzare tra i meandri di rischi fuori controllo, forse nell’indifferenza di chi in queste situazioni non è portatore di un interesse pubblico”
Il sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante (FI) cerca una soluzione: “Quanto sta accadendo al porto di Napoli sul mancato rilascio, in favore dei mega yacht, dell'autorizzazione all'ormeggio desta profondo stupore e rammarico. Se da un lato sono comprensibili le esigenze di sicurezza, dall'altro non è pensabile poter arrecare alla città di Napoli, in piena stagione estiva, un danno enorme in termini economici (fino a 100mila euro al giorno), turistici e soprattutto d'immagine. Non può e non deve passare la narrazione, come purtroppo sta accadendo su tanti media stranieri, di una grande città che respinge chi è in grado di offrirle capitali e pubblicità".
"È mia intenzione, coinvolgendo le competenti strutture del MIT - conlude Ferrante -, convocare quanto prima un tavolo sulla questione per valutare tutte le possibili soluzioni da adottare in tempi rapidi per evitare il protrarsi di un grave pregiudizio che, se non sanato, potrebbe interrompere il boom reputazionale e turistico che la città, da qualche anno a questa parte, sta orgogliosamente vivendo”.
Redazione sintony.it