Da oggi, mercoledì 28 giugno, in Corea del Sud cambia ufficialmente il sistema che calcola l'età della popolazione del paese asiatico.
Il nuovo metodo sposa quello utilizzato in gran parte del mondo. La decisione di sostituire i vecchi metodi di calcolo per servirsi di quelli standard su tutti i documenti ufficiali era stata votata dal parlamento sudcoreano il dicembre scorso. Il comunicato stampa del governo si intitolava: "La Corea del Sud diventerà più giovane!".
Tuttavia, con l’entrata in vigore del nuovo sistema, tutti i cittadini avranno uno o due anni in meno. Le vecchie modalità di calcolo funzionavano in maniera assai differente: alla nascita, i bambini risultavano avere già un anno, per poi compierli ogni primo gennaio. In questo modo alcuni bimbi coreani potrebbero avere già due anni, quando da noi, in Europa, invece dovrebbero compierne ancora uno.
La decisione di accogliere il sistema internazionale di conteggio dell’età anagrafica era una tra le promesse fatte in campagna elettorale dal presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, secondo cui i sistemi tradizionali portavano "costi sociali ed economici inutili". Allora, a seguito dell'entrata in vigore negli anni sessanta, ci sono statee diverse problematiche a livello burocratico, anche con i vaccini per il covid. Questi sistemi erano in vigore in altri stati asiatici come la Cina e il Giappone, che però li hanno sostituiti da alcuni anni, per adeguarsi anch'essi a quello internazionale.
Alessandro Paolo Porrà