“Vivere bene” è, in estrema sintesi, ciò che conta per la GenZ italiana secondo “BCW Age of Values 2023”, una delle più grandi indagini mai realizzate sui valori guida delle persone che ha visto il coinvolgimento di 36.000 intervistati in 30 Paesi. Lo studio ha preso in esame i valori universali di base e ne ha misurato la correlazione nel determinare i comportamenti. I giovani nati tra il 1997 e il 2012, gli appartenenti alla GenZ rappresentano quasi un terzo della popolazione mondiale. Con un potere d’acquisto annuo stimato in 100 miliardi di dollari a livello globale, entro il 2025 costituiranno il 27% della forza lavoro.
In cosa credono? La cura delle persone della propria cerchia e il desiderio di tolleranza, giustizia e uguaglianza per tutte le persone sono i valori che, insieme alla possibilità di poter contare su una libera e piena realizzazione del sé, la GenZ italiana riconosce come centrali nel guidare i propri comportamenti. Seguono, la sicurezza e la tutela dell’ambiente.
Emerge il ritratto di una generazione di giovani alla ricerca di benessere, equità, stabilità e armonia sociale che si riconosce in quegli stessi valori cardine di altruismo e uguaglianza che lo studio ha evidenziato come predominanti a livello globale, senza differenze troppo marcate tra le varie fasce d’età. Una generazione, tuttavia, che allo stesso tempo vuole anche essere padrona della propria vita e che è più determinata delle generazioni precedenti a viverla bene.
A domanda diretta, un appartenente su tre alla GenZ italiana ritiene importante sfruttare ogni possibilità per divertirsi. Valore che scende al 22% per i millennial e al 14% per la Generazione X. Allo stesso modo, il 31% è desideroso di vivere una vita stimolante e avventurosa. Valore quasi dimezzato per i millennials (17%) e ancor più basso per le altre generazioni. Seppur più propensa al divertimento delle generazioni nate negli anni precedenti, la GenZ italiana lo è molto meno di quanto non lo siano i coetanei nel resto del mondo (43% a livello globale; -10%). Allo stesso modo, si registra un minore interesse per l’affermazione personale.
L’affermazione personale in termini di riconoscimento sociale (33%) e successo economico (20%) interessa ai giovani italiani della GenZ più che ai Millennials, GenX e Boomers, in linea con quanto avviene anche a livello globale per una generazione cresciuta sotto l’influenza dei social media e abituata alla quotidiana esibizione del sé. Per i giovani italiani questi aspetti contano meno che per icoetanei di altre parti del mondo. Si registra, infatti, uno scarto di oltre 10 punti percentuali sia per quanto concerne il riconoscimento a livello sociale dei propri successi (44% a livello globale), sia per quanto concerne le disponibilità economiche (32%). Potere e successo rivestono un ruolo particolarmente significativo per la GenZ soprattutto nei Paesi dove è diffuso il confucianesimo e interessano meno in America Latina o nel Sud Europa, come nel caso dell’Italia.
Redazione sintony.it