Il 16 e 17 settembre a Urzulei, paesino in Ogliastra di poco più di mille abitanti, si svolgerà la ventesima edizione di su Murramundu. Si tratta dei campionati di “sa murra”, in italiano la morra, il gioco per eccellenza in Sardegna che affonda le sue radici addirittura nell’Antica Roma. Si basa su numeri, rapidità e cori di voci che si sovrappongono le une sulle altre. I giocatori, disposti in cerchio si sfidano a coppie e molto velocemente “buttano” dei numeri da 1 a 5 con le mani; l’obiettivo è riuscire a indovinare la somma del proprio numero e di quello lanciato dall’avversario. Se si riesce nell’intento, avanti il prossimo sfidante. Vince chi ottiene il punteggio maggiore, ma la difficoltà sta proprio nel riuscire a sostenere il ritmo incalzante del gioco.
Per quanto si tratti di una pratica rumorosa e apparentemente caotica, è molto apprezzata non solo in Sardegna, dove è ormai un tratto identitario, ma anche nel resto di Europa. L’iniziativa, ideata e organizzata per la prima volta 20 anni fa dall'associazione culturale "Sòciu po su jocu de sa murra", è infatti riuscita a coinvolgere murradores (giocatori di morra) da diverse parti d'Italia ed Europa: sardi, italiani, catalani, aragonesi, francesi e perfino croati si riuniranno proprio a Urzulei per questa singolare esperienza.
L’evento sarà diviso in due giornate: sabato si svolgerà la competizione vera e propria, mentre domenica si terrà un convegno sulla morra per tutti gli interessati. Come racconta Fabrizio Vella, l’ideatore del Murramundu, l'iniziativa - vuole essere un incontro tra popoli e culture diverse ma unite dal Mediterraneo -. Sarà quindi un’occasione di scambio e ritrovo, due giornate all’insegna di una tradizione che dimostra di stare al passo coi tempi e continua a divertire e unire comunità da tutto il mondo.
@RedazioneSintony.it