La scorsa domenica c'è stato un triste risveglio a Pecol, frazione del comune di Val di Zoldo (Belluno), quando i cittadini hanno appreso la notizia della morte di Bambotto, un cervo che era ormai diventato parte della comunità.
L'ennesimo caso di animale morto per mano della crudeltà umana, infatti si pensa che Bambotto sia stato ucciso da un cacciatore, dopo 7 anni trascorsi nella comunità, tra le abitazioni e le strade del posto: i cittadini raccontano che era stato lasciato dalla madre, anche lei solita a frequentare quegli ambienti, davanti alla porta di casa di uno di loro e da quel momento era iniziata una lunga "frequentazione" terminata purtroppo qualche giorno fa. Tutti lo conoscevano, andava nelle case a cercare cibo o un luogo dove appisolarsi, sicuro in presenza di chi gli dava rifugio. È quel che emerge dal post di una cittadina Donatella Zendoli, che amareggiata e furiosa per la morte dell'animale ha dedicato qualche parola alla vicenda che ha poi fatto il giro del web in pochissimo tempo. La donna scrive che il cervo non aveva mai avuto paura degli umani, interagiva con tutti ed erano veramente in pochi a non conoscerlo, il che rende ancora più grave la sua tragica morte, visto che chi l’ha ucciso probabilmente sapeva che fosse Bambotto. Era amatissimo dai bambini e la sua sola presenza era in grado di dare gioia e compagnia alle persone, racconta Zendoli: "Spesso mi entrava in casa e poi era un’impresa farlo uscire perché i suoi palchi erano immensi. Ho trascorso anni stupendi e mi teneva tanta compagnia perché, se decideva di restare si addormentava su per le scale o davanti alla porta di ingresso mi seguiva ovunque docilmente".
Ma poi il suo tono d'affetto e malinconia cambia e si rivolge alla persona che ha compiuto il gesto - in paese si pensa sia stato un cacciatore – a cui riserva solo parole di disprezzo, e si infuria per chi considera la caccia uno sport, o una mera fonte di reddito. I cervi sono animali mansueti e liberi, poche volte si viene a creare un rapporto simile con la comunità, un legame non comune che è stato portato via da un gesto straziante. Ora i cittadini, ma anche chi ha conosciuto la sua storia solo recentemente, possono solo trovare conforto nell'idea che a Bambotto non possa più succedere niente di brutto e sperare nella giustizia per lui e per gli altri anomali innocenti uccisi.
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