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25 Ottobre 2023

Dubbi sul nome del nascituro? Arrivano i baby namers a risolvere il problema

Taylor Humphrey: l’influencer che non solo sceglie il nome del bebé ma assiste i neogenitori prima, durante e dopo la nascita

Dare un nome, che si tratti di oggetti o persone, non è sempre semplice. Per questo molte persone entrano in crisi quando si tratta di scegliere il nome del proprio futuro genito.

 

 

E se da ogni bisogno può nascere un business, in questo caso si è creato qualcosa di veramente fruttuoso: Taylor Humphrey, influencer californiana, ha sviluppato la professione di "baby namer", cioè la persona che si occupa di scegliere il nome del bambino quando non si sa come chiamarlo. Un servizio di consulenza individuale e personalizzato che può variare da una semplice lista di 15 nomi, che costa circa 350 dollari, a un percorso più profondo di assistenza fisica, emotiva e persino spirituale al futuro genitore, anche dopo la nascita del bebè:  video, consigli, libri di fiabe che raccontano la storia del nome scelto, e anche il servizio di doula, un’assistente personale che assisterà il genitore durante tutto il percorso, dalla gravidanza al post partum, e seconda del pacchetto scelto, i costi possono variare dai 1500 ai 30mila dollari. L’influencer 34enne ha iniziato l’attività nel 2015 prima con il blog "What's in a Baby Name" e poi ha proseguito sui social tra cui TikTok con il suo profilo da 70.000 followers, in cui dà consigli e produce contenuti a tema natalità e bebè.  La particolarità del servizio è il lato spirituale e l’idea di connessione profonda tra nome e individuo: per Humphrey “il tuo nome è il tuo destino. È la tua identità. È il tuo marchio. È la prima impressione che le persone avranno di te”, ha detto in un’intervista al Guardian, e dunque a suo dire la scelta andrebbe fatta molto accuratamente, anche affidandosi a degli esperti.

 

La nascita - La Parola ai Bambini

 

L’influencer della natalità, se così si può definire, non è l’unica a fare questo mestiere e i suggeritori di nomi sono sempre di più in tutto il mondo, tanto che tra qualche anno questo servizio sta già entrando a far parte del settore benessere e assistenza alle persone, almeno per chi se lo può permettere, migliorando così l’esperienza genitoriale, perlomeno nelle sue fasi iniziali.

@Redazione Sintony.it