Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sulla beneficenza, introdurrendo principi di trasparenza nelle operazioni legate alle attività di solidarietà e sostegno a enti benefici, comprese le attività commerciali. La nuova normativa impone regole severe e multe fino a 50mila euro, coinvolgendo anche gli influencer nel mondo della beneficenza.

Le sanzioni previste vanno da 5mila a 50mila euro per violazioni degli obblighi legati alla destinazione dei proventi derivanti dalla vendita di prodotti a fini benefici.

Il 50% di queste multe sarà destinato a iniziative solidaristiche, come specificato dal ministro per le Imprese e il made in Italy, Adolfo Urso.

Il disegno di legge richiede ai produttori e ai professionisti di fornire informazioni specifiche sulla confezione dei prodotti, inclusi l'importo complessivo destinato in beneficenza e la chiara indicazione se questo è un valore predeterminato o percentuale sul prezzo di ogni singolo prodotto.

Questa misura mira a garantire una maggiore trasparenza e informazione non ingannevole per i consumatori.

Il ministro Urso ha dichiarato che il provvedimento risponde ai principi della trasparenza, assicurando che i consumatori siano informati in modo chiaro e preciso riguardo alle iniziative solidaristiche legate ai prodotti pubblicizzati e venduti.

Le nuove norme non si applicano alle attività di promozione da parte di enti non commerciali, che restano sotto il codice del Terzo settore, né agli enti appartenenti alle confessioni religiose, dove già esiste un accordo tra Stato e confessioni.

L' imprenditrice  Chiara Ferragni ha commentato 

"Felice, si riempie un vuoto legislativo" "Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo. Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali - "Questo dl - ha aggiunto - consente di colmare una lacuna che da una parte impedisce di cadere in errore, ma dall'altra evita il rischio che da ora in poi chiunque voglia fare attività di beneficenza in piena trasparenza desista per la paura di essere accusato di commettere un'attività illecita".

@Redazione Sintony News