Una serata da incubo in tutto e per tutto. Il Cagliari perde 4-0 nella Capitale contro la Roma di De Rossi e torna in Sardegna piccolo piccolo. Male l'atteggiamento, male la fase difensiva, male la prestazione dei rossoblù, che non hanno mai impensierito veramente i giallorossi.
Mina in campo, Gaetano in panchina. Ranieri si affida al colombiano per dare solidità alla difesa e ripesca Obert per completare il terzetto con Dossena. Davanti Lapadula-Petagna. Peccato però che, ora come ora, la solidità difensiva per i rossoblù è una vera e propria chimera, perché dopo un minuto di gioco, sugli sviluppi di un corner battuto dalla sinistra, arriva il vantaggio romanista con Pellegrini, al terzo gol nelle ultime tre gare disputate. Come un pugile che in avvio incassa un pugno in pieno volto, il Cagliari appare frastornato e rischia di ricapitolare poco dopo, ma Cristante da buona posizione prende il palo. Appuntamento col raddoppio però rimandato di poco, perché a metà frazione la Roma fa il Barcellona dei bei tempi e trova la via del gol con Dybala, al termine di un'azione meravigliosa. Di questo primo tempo da incubo, alla fine, si salva la grinta di Mina in un faccia a faccia con Lukaku e l'occasione sul sinistro di Lapadula, ben parata da Rui Patricio. Troppo poco.
Visto il risultato e vista la serata non proprio positiva - si fa per dire - della squadra, forse l'unica cosa buona da fare nel secondo tempo sarebbe stata salvare la faccia. Niente di tutto ciò, perché la Roma si diverte e continua a giocare sul velluto. E a segnare. Prima Dybala dal dischetto fa tris (grossi dubbi, però, sul mani in area di Petagna), poi il giovane Huijsen di testa cala il poker, su assist della Joya. Nel finale c'è giusto il tempo di rivedere in campo Luvumbo e di far esordire Gianluca Gaetano, anche se i due praticamente non regalano spunti.
Da una romana all'altra: fra cinque giorni all'Unipol Domus arriverà la Lazio di Maurizio Sarri, reduce dalla brutta sconfitta di Bergamo. C'è da riprendersi, innanzitutto psicologicamente, dopo una scoppola come quella dell'Olimpico. Un brutto passo falso che lascia una certezza: giocando così la salvezza sarà pura utopia.
@Francesco Cucinotta