Noemi ha perso 15 chili in un anno e mezzo, intraprendendo questo percorso perché non si sentiva più bene con se stessa. La cantante ha da tempo adottato uno stile di vita più attento e sano, condividendo regolarmente i risultati sui suoi profili social. Oltre ai selfie davanti allo specchio, Noemi si premura di sottolineare che ogni suo successo è stato ottenuto grazie alla collaborazione di un professionista.
Il suo messaggio ai fan è chiaro. Di recente, ha pubblicato su Instagram una foto con la sua nutrizionista, sottolineando l'importanza cruciale di questa figura nel suo percorso. Ha scritto: "Il web è pieno di fake news e prodotti miracolosi sponsorizzati anche grazie all'intelligenza artificiale. Ritrovarmi è stato un percorso e mi sono affidata a dei professionisti. Non ci sono scorciatoie".
La dieta seguita da Noemi è chiamata META, un acronimo per Medical Educational Transform Action, che combina nutrizione, movimento, supporto psicologico e rieducazione comportamentale. Questo approccio coinvolge diverse fasi, iniziate con un'analisi dettagliata del paziente da parte di un team medico-scientifico, che include dietisti, nutrizionisti, medici internisti e/o endocrinologi, medici dello sport, personal trainer, cardiologi, psicologi e psicoterapeuti. A queste, se necessario, si aggiungono anche altre figure professionali: dermatologo, chirurgo endoscopista, chirurgo plastico, ortopedico, fisiatra, fisioterapista e osteopata. e altri professionisti se necessario.
La dieta personalizzata di Noemi include diverse opzioni per i pasti giornalieri. "Si comincia con la colazione: dolce o salata, quest’ultima più completa. Può essere un uovo, della bresaola o del prosciutto cotto insieme a una o due fette di pane tostato e delle mandorle. Da bere, una spremuta di frutti di stagione o, meglio, una centrifuga. Da italiani siamo più abituati al dolce? In tavola un bicchiere di latte o uno yogurt. In alternativa, visto il dilagare dell’intolleranza al lattosio, una qualsivoglia bevanda vegetale, in base ai gusti. Poi un pancake o del pane tostato con un velo di burro o marmellata. In aggiunta della frutta secca. Lo spuntino di metà mattina sarà un frutto di stagione oppure uno yogurt da sostituire, in caso di intolleranza al lattosio, con qualche tocchetto di parmigiano. Sì alle monoporzioni da 30 grammi. E sì di tanto in tanto anche alle barrette o ai crackers: alla fine bisogna guardare pure alla praticità, soprattutto se e quando si è fuori casa".
Anche il pranzo è in doppia versione. "Completo, con tanto di piatto unico, se si ha la possibilità di prepararlo: e allora potrebbe essere un’insalatona con semi e frutta. Un contorno con formaggi magri e uovo — spiega la nutrizionista di Noemi —. Oppure light: un toast e una centrifuga; uno yogurt, della frutta secca e un pacchetto di cracker. Poco, vero. Ma a distanza di tre ore si integrerà con una merenda: benissimo se a base di frutta, da replicare poco prima di cena. Nel tardo pomeriggio difficilmente si opta per il dolce, per cui suggerisco 5 o 6 crackers all’acqua, 10 in caso di appetito sfrenato, con del formaggio spalmabile. E un’insalata di finocchi per evitare il picco glicemico. L’alternativa dolce sarà un pancake o, sempre, dei cracker con un cucchiaino di marmellata. Due modi per non arrivare a cena così affamati da abbuffarsi, vanificando gli sforzi della giornata. Certo, un pranzo completo e bilanciato è sempre meglio di uno leggero che va in qualche modo integrato. Bisogna comunque essere flessibili. Mio compito è anche quello di accogliere le esigenze dei pazienti e modulare l’alimentazione in base agli impegni del quotidiano".
A seguire la cena, il pasto che, più di tutti, significa convivialità perché ci si trova insieme a tavola. Per Monica Germani "potrebbe essere un primo piatto con un contorno e, casomai si avesse ancora fame, prima di andare a letto ci si potrà concedere una tavoletta di cioccolato. Il che comporterà la rinuncia di un pezzetto di pane durante la cena. Un modo per imparare a bilanciare alimenti e quantità tra un pasto l’altro. E se si esagera una sera, il giorno dopo si starà a regime. Educhiamo all’alimentazione. Insegniamo quelle abitudini che rendono liberi: di sapere e scegliere di conseguenza. Ma soprattutto sgravati dal peso psicologico di una dieta. Fondamentale per ottenere i risultati e mantenerli a lungo".
Il messaggio principale di Noemi riguarda l'importanza di seguire un percorso guidato da professionisti anziché affidarsi a prodotti miracolosi. La sua esperienza sottolinea l'importanza di un approccio alla perdita di peso che consideri non solo la nutrizione ma anche l'aspetto psicologico e comportamentale.
Marta Rachele Pusceddu