News

Attualità
13 Marzo 2024

Lotta alla pirateria, sanzioni fino a 5mila euro per chi ha visto le partite illegalmente

Prosegue senza sosta la lotta alla pirateria e allo streaming online illegale di eventi sportivi, in particolare le partite di calcio

Dal primo febbraio è attiva la piattaforma Piracy Shield gestita dall'Agcom, che ha lo scopo di individuare e segnalare i responsabili della diffusione e fruizione di contenuti illegali.

L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha però annunciato un inasprimento delle pene per contrastare questo fenomeno. La pirateria non si limita solo a Iptv e siti illegali che vendono abbonamenti a prezzi ribassati, ma include anche diverse applicazioni scaricabili gratuitamente da PlayStore, AppStore e Amazon.

Il commissario Agcom Massimiliano Capitanio ha ribadito le sanzioni previste dalla legge antipirateria, conosciuta anche come "anti-pezzotto" o "salva-calcio".

Sono previste multe da 150 a 5.000 euro per chi fruisce di materiale pirata, in particolare coloro che sono stati individuati grazie a Piracy Shield.

Capitanio ha inoltre criticato Google e Amazon per la loro scarsa collaborazione nel contrastare la pirateria.

Legge anti-pirateria in vigore da oggi: cosa cambia e le sanzioni per chi  usa il pezzotto | Gazzetta.it

Le due aziende infatti sono state invitate a collaborare maggiormente per rimuovere le app illegali dai loro store digitali.

L'inasprimento delle pene, che prevede fino a 5.000 euro di multa per i recidivi, mira a scoraggiare un fenomeno che sottrae al calcio oltre 300 milioni di euro all'anno.

Lotta alla pirateria, da oggi in vigore la nuova legge che tutela la Serie A

Anche la Spagna si è mossa nella stessa direzione, con un'ordinanza del Tribunale del Commercio di Barcellona che obbliga gli operatori Internet a condividere dati e informazioni sugli utenti che si collegano a server che trasmettono contenuti illegali.

Le autorità spagnole hanno inoltre chiesto a Google di fornire i dettagli degli account PlayStore che hanno scaricato le app incriminate.

Oltre alle multe, chi diffonde contenuti illegali rischia anche la detenzione da sei mesi a tre anni.

 

@Redazione Sintony News