Gianna Nannini si è recentemente espressa su un argomento di grande attualità e importanza sociale: il riconoscimento legale delle famiglie omogenitoriali in Italia.
In un'intervista di copertina per Vanity Fair, Nannini ha preso posizione sulle parole del presidente della Corte Costituzionale, Antonio Augusto Barbera, che ha sottolineato l'urgente necessità di una legge che tuteli i figli delle coppie dello stesso sesso.
Nannini, diventata madre nel 2010 di Penelope insieme alla sua compagna Carla, ha condiviso le proprie esperienze personali e le sfide affrontate a causa del vuoto legislativo in Italia riguardante le famiglie omogenitoriali.
Nonostante la legge Cirinnà del 2016 abbia introdotto le unioni civili, non sono ancora previsti meccanismi di adozione o stepchild adoption per le coppie omosessuali nel nostro Paese.
La situazione è resa ancora più complessa dalle restrizioni sulla fecondazione eterologa e dalle discrepanze tra le pratiche amministrative dei vari comuni italiani. Mentre alcuni sindaci hanno scelto di trascrivere gli atti di nascita esteri per garantire i diritti dei minori, altri hanno ricevuto indicazioni contrarie dal Ministero degli Interni, creando ulteriore incertezza e disagio per le famiglie omogenitoriali.
Di fronte a questa realtà, Gianna Nannini si schiera senza esitazioni a favore di una legge che riconosca pienamente il legame parentale nelle famiglie con due madri o due padri. Per Nannini, è una questione di rispetto e umanità nei confronti di tutti i cittadini italiani, indipendentemente dall'orientamento sessuale dei genitori.Le parole del presidente della Corte Costituzionale riflettono la necessità di agire per garantire i diritti dei bambini e delle bambine, che attualmente rischiano di essere violati a causa del vuoto legislativo in materia di famiglie omogenitoriali.
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