La Corte Costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale della sugar tax, l'imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate introdotta dalla legge di Bilancio del 2020.
La sentenza, depositata il 26 marzo 2024, conferma la validità della tassa, che entrerà in vigore il 1° luglio 2024.
La sugar tax è un'imposta di 10 euro per ettolitro per i prodotti finiti e di 0,25 euro per kg per i prodotti da diluire, colpisce bevande analcoliche come succhi di frutta, acque aromatizzate e bevande gassate con aggiunta di zuccheri o dolcificanti.
Il Tar del Lazio aveva contestato la sugar tax per violazione del principio di eguaglianza tributaria, in quanto la tassa non colpisce tutti i prodotti alimentari contenenti zucchero.
La Consulta ha respinto le obiezioni del Tar affermando che la sugar tax è giustificata da esigenze di tutela della salute pubblica. Ovvero, ha rilevato che l'eccessivo consumo di bevande zuccherate può causare gravi problemi di salute, come sovrappeso, obesità e diabete.
La decisione della Consulta è stata accolta con favore dal Ministero della Salute, che ha definito la sugar tax "un importante strumento per la promozione di stili di vita sani".
Tuttavia l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche si è detta "stupita" dalla pronuncia della Consulta. Assobibe sostiene che la sugar tax non è efficace per contrastare l'obesità e il diabete e che sarebbe più opportuno promuovere la riformulazione dei prodotti per ridurre il contenuto di zucchero.
@Monica Magro