L'isola di Alicudi, con i suoi 100 abitanti e la sorprendente popolazione di ben 600 capre, si è trovata di fronte a un insolito problema: l'eccesso di questi amici a quattro zampe. La questione, nata forse da qualche fuga sporadica di almeno un decennio fa, ha assunto una dimensione internazionale, finendo persino sulle pagine del quotidiano britannico The Guardian, grazie a un bando pubblico emesso dall'assessorato all'Agricoltura della Regione Siciliana che proponeva l'alienazione gratuita delle capre selvatiche dell'isola. Letteralmente, le capre venivano offerte gratuitamente, ma solo agli allevatori disposti a recarsi direttamente al porto per ritirarle.
Alicudi, tra le Isole Eolie, è la più piccola, remota e selvaggia. I video che giungono dall'isola non nascondono la situazione: le capre invadono giardini, si aggirano per le strade e brucano l'erba nei terrazzamenti a picco sul mare della riserva naturale. "Abbiamo effettuato un'indagine scientifica su questi animali, poiché per noi è fondamentale il loro benessere e la loro salute", spiega l'assessora.
Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha raccontato a Fanpage.it che hanno ricevuto un'enorme quantità di richieste. "Tra le opzioni era stata ventilata anche quella di abbattere gli animali in sovrannumero, ma io non ci posso pensare. Sono un animalista convinto, non ho mai nemmeno pescato un pesce, si figuri – dice – Abbiamo ragionato su questa faccenda delle adozioni agli allevatori anche perché così abbiamo maggiori certezze rispetto al fatto che, dopo avere lasciato l'isola, le capre vengano trattate bene, magari destinate a progetti di avvicinamento dei bambini agli animali. Oggi un imprenditore ha telefonato per sapere se poteva prenderle subito tutte e seicento".
Se questa iniziativa avrà successo, potrebbe essere replicata anche in altre zone delle Eolie che si trovano di fronte a un rapido aumento della popolazione caprina.
Marta Rachele Pusceddu