Con una nota del 24 aprile, il Capo Dipartimento One Health del Ministero della Salute, Giovanni Leonardi, ha invitato le Regioni a vigilare affinchè non vengano erogate pratiche di "Puppy Yoga", un'attività che consiste in lezioni yoga con la presenza di cuccioli di cane .
Perchè lo yoga con i cuccioli è problematico? Le attività di "Puppy Yoga" non erano (e non sono) regolamentate nè a livello legislativo, nè veterinario. L'intervento del Ministero le inserisce ora all'interno delle Attività Assistite con gli Animali (IAA), che prevedono l'utilizzo di animali adulti.
Sfruttamento degli animali: il "Puppy Yoga" rischia di incentivare gli allevamenti e allontanare dalla possibilità di adozione i numerosi cani che vivono nei canili. Secondo LAV, nel 2020 erano quasi 70.000 i cani detenuti nei canili italiani.
Benessere animale non garantito: l’utilizzo di cuccioli in attività di questo tipo potrebbe non essere adeguato alle loro esigenze e al loro naturale sviluppo, causando loro stress e disagio.
Antropocentrismo: alcune critiche sottolineano che il "Puppy Yoga" sia l'ennesima forma di antropocentrismo, in cui gli animali sono utilizzati come oggetti di intrattenimento senza riguardo per le loro emozioni e il loro benessere.
Cosa fare se si è interessati allo yoga con gli animali ?
Esistono diverse alternative al "Puppy Yoga" che prevedono l'interazione con animali adulti in modo sicuro e rispettoso del loro benessere. È importante informarsi e scegliere attività gestite da organizzazioni competenti e certificate che garantiscono il benessere degli animali coinvolti.
In sintesi, il Ministero della Salute ha preso posizione per tutelare il benessere degli animali e contrastare pratiche che potrebbero risultare dannose per loro. È importante ricordare che gli animali non sono oggetti da utilizzare per il nostro divertimento, ma esseri viventi che meritano rispetto e cura.
@Redazione Sintony News