Il rapporto annuale dell'Istat dipinge un quadro allarmante dell'Italia, dove la povertà è in aumento e la popolazione invecchia. La povertà cresce, soprattutto tra i minori: 5,75 milioni di persone (9,8% della popolazione) vivono in povertà assoluta, la percentuale più alta degli ultimi 10 anni.
Ma i minori sono i più colpiti: il 14% di loro vive in povertà assoluta, contro il 5,4% nella fascia 65-74 anni. La povertà è legata anche alla composizione del nucleo familiare e al luogo di residenza.
E aumentano anche i “working poor", ovvero persone che pur lavorando si trovano in povertà assoluta.
Il reddito da lavoro ha perso potere d'acquisto negli ultimi 10 anni (-4,5%). Infatti tra il 2014 e il 2023, la povertà assoluta tra gli occupati è passata dal 4,9% al 7,6%. L'8,2% dei dipendenti era in povertà assoluta nel 2023, contro il 5,1% degli indipendenti.
L'inflazione colpisce maggiormente le famiglie meno abbienti, che spendono una quota maggiore del loro reddito in beni essenziali come cibo e utenze, i cui prezzi sono aumentati di più. E le famiglie più povere si sono trovate costrette a ridurre la spesa, anche per beni essenziali, mentre le famiglie più ricche hanno continuato ad acquistare beni durevoli e semi-durevoli.
Tra il 2014 e il 2023, la spesa equivalente delle famiglie è diminuita nel complesso del 5,8%. Ma per le famiglie più povere la diminuzione è stata dell'8,8%, mentre per le più ricche è stata del 3,2%.
Inoltre l’Italia è uno dei paesi più vecchi d'Europa, con un'età media di 45,2 anni. L'aspettativa di vita alla nascita è di 83,6 anni, la più alta in Europa.
@Redazione Sintony News