Nel turbinio di emozioni di un giovedì sera tardo-primaverile ci sono tanti temi: il ricordo di Astori, poi l'ultima di A, anche se la si vive con la certezza che è soltanto un arrivederci alla prossima stagione, ma soprattutto, e stavolta purtroppo non ci sarà un arrivederci, è l'ultima panchina di sir Claudio Ranieri. E allora la Unipol Domus non può che rispondere a ranghi completi, d'altronde c'è da omaggiare e ringraziare uno degli ultimi signori del calcio, un uomo che a tutti gli effetti è una leggenda della storia del club isolano. I cori, gli applausi dei presenti, compresi quelli dell'arbitro del match Alessandro Prontera, le lacrime. In questo mix di gioia e malinconia, la partita quasi passa in secondo piano. Eppure vien fuori una gara divertente, che finisce 3-2 per la Viola, con un pizzico di polemiche finali per un rigore concesso ai toscani all'ultimo istante e realizzato da Arthur.
L'ultimo undici scelto dal mister è un 4-2-3-1 con Zappa e Augello esterni, l'ex Mina e Obert (Dossena squalificato) davanti alla porta difesa da Scuffet, Deiola e Prati in mediana e Nandez, Viola e Luvumbo a supporto di Lapadula. Nella Viola, Italiano si affida a Belotti prima punta con Ikoné, Barak e Castrovilli sulla trequarti. I ritmi in avvio sono compassati, anche se col passare dei minuti le occasioni arrivano: prima Belotti di testa impegna Scuffet, poi sono i rossoblù a rendersi pericolosi con Deiola, che due volte di testa va vicino al gol, ma soprattutto con Luvumbo che, in altrettante occasioni, prima indirizza un destro all'incrocio sul quale Terracciano è super, poi a tu per tu col portiere avversario si fa chiudere lo specchio. Quando sbagli così tanto, poi finisci per subire, così nel finale di frazione Bonaventura porta in vantaggio i toscani con un sinistro a giro che scavalca Scuffet.
Il Cagliari comincia la ripresa a spron battuto, non ci sta a perdere e prova ad alzare il baricentro. Sugli sviluppi di un corner di Viola, ancora Deiola di testa va vicinissimo al pari, poi alla quarta occasione finalmente la insacca: Prati scodella in area, il capitano rossoblù scatta sul filo del fuorigioco e di testa spiazza Terracciano per l'1-1. Nel finale di gara salta fuori un protagonista inaspettato, l'ultima intuizione di sir Claudio: Kingstone Mutandwa. Entrato al 78', il giovane zambiano dopo sei minuti fa esplodere la Domus: parte dalla sinistra, si accentra e dal limite scocca un destro che si insacca sul secondo palo. Il vantaggio però dura una manciata di minuti, perché prima all'88' il neo-entrato Gonzalez la pareggia, poi a recupero ormai scaduto Arthur dal dischetto decreta la vittoria della Viola.
Finisce così, ma poco importa ai 16.412 presenti alla Domus. C'è ancora tempo per cantare tutti in piedi "Risorgeremo, l'ha detto Claudio Ranieri" e per emozionarsi tanto in una serata che resterà impressa a lungo. In quanto alla squadra, ora ci sarà il 'rompete le righe', mentre la società sarà alle prese con una bella gatta da pelare: chi raccoglierà la pesantissima eredità di sir Claudio?
@Francesco Cucinotta