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20 Giugno 2024

Francesco Totti e il debito (subito pagato) da 1,5 milioni col Fisco per i compensi di spot e eventi

L'ex campione Francesco Totti non aveva aperto una partita Iva per i guadagni legati alla sua immagine dopo la fine della carriera sportiva

Spot, eventi (sportivi e non), presenze in programmi TV: Francesco Totti, subito dopo la fine della sua carriera calcistica nel 2017, era conteso da marchi e aziende che lo pagavano profumatamente per prestare la sua immagine. Ma secondo l'indagine della Finanza e poi il Fisco, il Capitano non aveva aperto una apposita partita Iva per pagare appunto anche l'Iva (le tasse le ha sempre pagate regolarmente) anche su questi compensi. Probabilmente si è trattato di un errore del suo commercialista: fatto sta che Totti, come riportato da Repubblica, si è visto arrivare una cartella esattoriale da un milione e mezzo, che si è affrettato a pagare.

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Ora, per gli ispettori del Fisco, l'attività dell'ex campione come uomo-immagine era tutt'altro che occasionale: non si limitava cioè a fare da testimonial ogni tanto, ma era una vera e propria attività professionale e libera, motivo per cui avrebbe dovuto aprire una partita Iva.

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Questo nuovo sviluppo potrebbe avere un impatto significativo nella complessa vicenda della separazione dalla sua ex moglie Ilary Blasi, che tramite i suoi legali lo ha sempre sostenuto di guadagnare molto anche dopo il ritiro dal calcio giocato. Di conseguenza, Totti avrebbe dovuto continuare a pagare gli alti assegni di mantenimento per i tre figli, Cristian, Chanel e Isabel, della ormai ex coppia d'oro. Tanto che il recente contenzioso del campione con il Fisco potrebbe influenzare le questioni economiche legate alla separazione, ancora in discussione in tribunale.

 

 

Marta Rachele Pusceddu