Stop a radio e tv pubbliche in Slovacchia. Succede in Slovacchia. La mossa, sostenuta dal Primo Ministro Robert Fico e dal suo partito SNS, è stata fortemente criticata dall'opposizione e dagli osservatori internazionali come un attacco alla libertà di stampa e all'indipendenza dei media. La nuova emittente, chiamata Televisione e Radio Slovacca (STVR), avrà un direttore nominato da un consiglio di nove membri. Quattro di questi membri saranno scelti direttamente dal Ministero della Cultura, di fatto controllando la nomina del direttore.
L'attuale direttore generale della RTVS, Ľubomír Lintner, è stato costretto a dimettersi a seguito dell'approvazione della legge. L'opposizione ha boicottato il voto in segno di protesta, definendo la legge un "manuale per autocrati".
La ministra della Cultura, Martina Simkovicova, ha difeso la riforma, affermando che garantirà il pluralismo e la democrazia. La legge è attesa per entrare in vigore a luglio, dopo la firma del presidente Peter Pellegrini.
Giornalisti slovacchi e organizzazioni internazionali hanno definito la legge un attacco alla libertà di stampa e un passo verso il controllo governativo dei media.
Reporter senza frontiere ha classificato la Slovacchia al 27esimo posto su 180 nella sua World Press Freedom Index 2024, un calo rispetto al 23esimo posto del 2023.
Mentre l’Unione Europea ha espresso preoccupazione per la legge e ha sollecitato il governo slovacco a garantire l'indipendenza e il pluralismo dei media.
@Redazione Sintony News