La situazione in Sardegna in materia di femminicidi e violenza sulle donne è allarmante. Il prefetto di Cagliari, Giuseppe De Matteis, ha lanciato l'allarme, parlando di "dodici casi di minacce o maltrattamenti in famiglia alla settimana".
Le cause di questa violenza diffusa sono complesse e radicate nella società sarda. Secondo De Matteis, c'è un "forte sentimento di possessione da parte dell'uomo sulla donna".
Tuttavia, è importante sottolineare che le donne sarde non si piegano silenziosamente a queste violenze. Anzi, come evidenzia il prefetto, "hanno un'ottima capacità di rivolgersi alle forze dell'ordine e denunciare", un dato positivo che rappresenta "un'anomalia della Sardegna".
La violenza si concentra soprattutto nei centri al di fuori di Cagliari e tra i sardi, più che tra gli immigrati. Inoltre, avviene prevalentemente nell'ambito domestico.
"Spesso - spiega De Matteis - si tratta di donne che vogliono troncare una relazione e questo non viene accettato dal partner". Un dato allarmante è che spesso gli aggressori non hanno precedenti penali, risultando quindi persone "normali" all'apparenza.
La lotta contro la violenza sulle donne richiede un impegno corale da parte di tutte le istituzioni e della società civile.
Come sottolinea il prefetto, "la soluzione è molto difficile da trovare se non c'è la denuncia da parte della vittima".
Denunciare è il primo passo fondamentale per rompere il silenzio, tutelare le donne vittime di violenza e assicurare alla giustizia i colpevoli.
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