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17 Luglio 2024

Balocco vola, Ferragni affonda: il pandoro-gate fa la differenza

Mentre il caso del pandoro "griffato" Ferragni rischia di avere pesanti ripercussioni economiche per l'imprenditrice digitale, la Balocco chiude il suo anno con un bilancio da record

Mentre il caso del pandoro "griffato" Ferragni rischia di avere pesanti ripercussioni economiche per l'imprenditrice digitale, la Balocco chiude il suo anno con un bilancio da record: l'utile più che raddoppia a 17 milioni di euro, con un ricavo di 254 milioni che segna un aumento del 25% rispetto all'anno precedente.

Si tratta di due realtà ben diverse, ovviamente non paragonabili. Per Chiara Ferragni, dove l'immagine è tutto, il danno d'immagine provocato dalla vicenda ha avuto un impatto decisamente maggiore, con conseguenze che si ripercuotono anche a livello personale.

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Non a caso, il manager di punta del gruppo Ferragni, Fabio Damato, ha lasciato l'azienda proprio nel periodo in cui scoppiava lo scandalo, con strascichi polemici, mentre Marina Di Guardo, la madre di Chiara, è subentrata con poteri operativi.

Tuttavia, da alcuni documenti emerge un retroscena significativo nella separazione tra Damato e Ferragni. Il manager, a fine maggio, ha ottenuto lo scarico di responsabilità su una delle società del gruppo, la Ferragni Enterprise, che si occupa principalmente delle esigenze familiari e che è proprietaria dell'attico dove vive l'imprenditrice con i figli dopo la separazione da Fedez. La manleva riguarda proprio le operazioni legate all'appartamento.

 

Quando Damato se ne va, viene sostituito dalla madre di Ferragni a fine maggio e negli atti della Ferragni Enterprise c'è un ringraziamento "per l'attività svolta" dal manager, "ratificandone pienamente l'operato, con particolare riferimento all'atto di compravendita stipulato con la società CityLife spa (...) nonché ogni altro contratto sottoscritto ai fini dell'allestimento dell'appartamento oggetto del suddetto atto di compravendita, il cui dettaglio è noto alle parti". Una prassi non scontata, soprattutto in un contesto di rapporti tesi.

Oltre a Ferragni e Damato, anche Alessandra Balocco è indagata per concorso in truffa aggravata nell'inchiesta della procura milanese sui pandori "Balocco Pink Christmas" realizzati in collaborazione con l'azienda dolciaria.

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Lo scandalo era esploso a dicembre 2023 con le multe dell'Antitrust a due società di Ferragni (oltre un milione di euro a Fenice e Tbs Crew) e alla Balocco (420 mila euro) per pratiche commerciali scorrette risalenti al Natale 2022. Le accuse riguardavano la pubblicità ingannevole che faceva leva sulla beneficenza: era stato fatto credere ai consumatori che acquistando il pandoro "griffato" Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all'Ospedale Regina Margherita di Torino, mentre in realtà la donazione di 50.000 euro era già stata effettuata dalla Balocco mesi prima. Le società di Chiara Ferragni con l'iniziativa hanno incassato più di 1 milione di euro.

Pochi giorni fa si è saputo che l'imprenditrice ha rinunciato al ricorso amministrativo contro il provvedimento dell'Antitrust.

La Balocco, nel frattempo, ha chiuso il bilancio con un utile di 16.888.671 euro, un risultato mai raggiunto prima, che supera di gran lunga il precedente record di 9 milioni. È possibile che, almeno fino a dicembre 2023, il caso Ferragni abbia avuto un effetto positivo sulle vendite, salvo poi trasformarsi in un boomerang d'immagine.

 

 

@Redazione Sintony News