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19 Luglio 2024

Tre mesi senza scuola: le sfide dell'estate per i genitori

Tra centri estivi troppo costosi e nonni non sempre disponibili, i genitori devono affrontare una vera e propria corsa ad ostacoli per gestire i figli durante la chiusura delle scuole

Per chi pensa che terminata la scuola, i bambini trascorrano tre mesi nel Paese dei Balocchi, senza fare i compiti e oziare sul divano, si sbaglia di grosso. Le loro sveglie non smettono di suonare, spesso prestissimo.

I loro genitori non smettono di correre da una parte all’altra della casa tutte le mattine, per infinite settimane, pur di prepararli e portarli da chi, in assenza di scuola e sport, li tenga impegnati per ore.

Perché se la scuola si ferma, la vita complicata di mamme e papà, fatta di impegni, lavoro e routine, continua a scorrere. I figli, a questo punto, se i genitori hanno le risorse economiche, possono essere iscritti al centro estivo, altrimenti rimangono con i nonni o, se sono abbastanza grandi, anche a casa da soli.

In un'intervista con Fanpage, il dottor Luca Frusciello, pedagogista che durante l’estate lavora anche nei centri estivi, ha spiegato cosa significa fare il genitore quando le scuole sono chiuse e il mondo si aspetta che le famiglie riposino dalla routine quotidiana.

“La chiusura delle scuole per tanti genitori è un disagio non sottovalutabile. Essere genitore d'estate è prima di tutto uno sforzo organizzativo, poi economico”.

Se durante l’anno, infatti, la sveglia dei piccoli suona perché siano pronti in tempo per prendere il pullman o per salire in macchina ed essere accompagnati a scuola, d’estate i loro orologi si sintonizzano su quelli dei genitori.

Per bambini e ragazzi l’estate diventa tutto fuorché un momento di ozio:

“Se ci pensiamo è controintuitivo. Noi associamo all'idea di pausa dalla scuola la sveglia che suona più tardi, puro divertimento e zero impegno. Invece è proprio in estate che i bambini dipendono in toto dagli orari dei genitori per cui la sveglia, nella maggior parte dei casi, rimane uguale o viene anticipata, perché non dipende dalla scuola, ma dall’orario in cui mamme e papà devono essere al lavoro.

Oltre che logisticamente, lavorando in un centro estivo, ti assicuro che per tanti genitori la situazione è decisamente economicamente migliore nei nove mesi in cui per i bimbi c’è la scuola”.

I bambini durante l’anno scolastico, infatti, tra sport e scuola rimangono impegnati diverse ore durante il giorno, ore che non appena tutte le attività su misura per loro chiudono, con la promessa di rivedersi a settembre, i genitori devono sforzarsi di impegnare, mentre sono in ufficio, per esempio iscrivendoli ad un centro estivo.

Centri Estivi - Comune di Cervia

Ma i prezzi per l'inserimento nei centri estivi sono in continuo aumento, come afferma l’ultima indagine svolta dal centro eu.r.e.s (centro di ricerche economiche e sociali) con ADOC (Associazione Difesa Orientamento Consumatori). Rispetto allo scorso anno iscrivere un bambino costa il 10% in più. Il costo medio per lasciare due bambini otto settimane, quindi giugno e luglio, al centro estivo è di 2382€, circa mille euro in meno se invece ai bimbi si fanno fare lì solo cinque settimane (1489€). I costi più alti si registrano al nord, in particolare a Milano, dove costa quasi 3500€ iscrivere due figli al centro estivo per due mesi e i più bassi a Bari dove invece costa poco più di 1500€.

“Se la famiglia è ‘fortunata’ potrebbe vivere in un Comune che prevede dei fondi per aiutare economicamente chi iscrive i propri figli al centro estivo, altrimenti la spesa è tutta a carico suo”, continua il Dottor Frusciello. 

Quindi cosa bisognerebbe cambiare?

“Bisognerebbe cambiare tutto. Per esempio, la scuola dura da settembre a giugno, come se ci fosse bisogno di tre mesi di riposo dopo nove di scuola. E come se fossero davvero tre mesi di riposo per genitori e figli”.

Genitori stanchi bambini che giocano in salotto e corrono dentro con adhd  energia burnout genitori e bambini felici corrono per un divertimento  pazzesco sviluppo del bambino che cresce e gioca insieme nella

Non tutti i genitori possono portare i loro figli dai nonni; alcuni nonni lavorano ancora, altri non ci sono o sono fisicamente lontani. Non tutte le famiglie possono permettersi otto settimane di centro estivo, così alcuni genitori sono obbligati a lasciare i figli a casa da soli, per tantissime ore durante la giornata.

“Lasciare un figlio al centro estivo molte ore o a casa da solo se ha l'età per farlo, non è detto che generi un senso di colpa nel genitore, se lo fa bisogna indagarlo perché magari nasconde altro. Ciò che è certo però è che è sicuramente stressante e per nulla facile gestire i figli in estate, e che servirebbero dei grossi cambiamenti, che ad oggi siamo ancora lontani anche solo da intravedere” conclude Frusciello.

 

 

Marta Rachele Pusceddu