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23 Luglio 2024

Timbrava il cartellino in mutande, accusato di assenteismo, ex vigile riceve un risarcimento

Accusato di truffa e di infedele timbratura del cartellino, un ex vigile di Sanremo era stato licenziato dal Comune, ora riceve un risarcimento

Timbrava il cartellino in mutande, è stato licenziato e ora riceverà 130mila euro. Succede a Sanremo dove vive Alberto Muraglia. Le sue foto avevano spopolato sul web. Veniva ritratto mentre timbrava il cartellino in mutande. Così era stato accusato di truffa e di infedele timbratura del cartellino ed era stato licenziato. Ma l’uomo ha subito fatto ricorso. Muraglia oggi ha incassato la sua vittoria definitiva ottenendo la ragione anche in Cassazione.

La Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso del Comune contro la sentenza della Corte di Appello civile che aveva già bollato come illegittimo il licenziamento di Muraglia. Il Comune ha quindi dovuto dare tutti gli arretrati all’ex agente di polizia locale, circa 130mila euro. 

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E il risarcimento potrebbe aumentare. Infatti inizia un’altra battaglia legale in merito all’ammontare del risarcimento che secondo i legali non avrebbe contemplato alcune voci, come le somme per le ferie non godute, la rivalutazione e gli interessi.

Secondo l'accusa, Muraglia dopo aver timbrato il cartellino in mutande tornava a casa e non si presentava al lavoro. Ma la difesa ha spiegato che Muraglia era anche custode di un mercato del quale aveva il compito di aprire i cancelli alle 5,30 del mattino.

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Solo in pochissime occasioni, come da lui stesso testimoniato, l'uomo aveva deciso di andare a timbrare in slip perché in ritardo a causa della sua mansione secondaria. Nessuno infatti, a quell'ora del mattino, lo aveva mai visto andare in giro senza vestiti addosso anche perché l'alloggio dove Muraglia viveva con la famiglia, l'ufficio e la timbratrice si trovavano nello stesso edificio.

 

 

@Redazione Sintony News