Si terrà oggi l’autopsia sui resti del corpo di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa dallo scorso 10 maggio e i cui resti sono stati ritrovati nei pressi della Vecchia Orientale il 18 luglio scorso. Con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere in carcere si trova il marito Igor Sollai, autotrasportatore di 43 anni.
L’uomo, che aveva instaurato una relazione extraconiugale con un’altra donna circa un anno fa, continua a professarsi innocente.
Gli avvocati hanno consegnato a Sollai tutti i documenti, compresi gli ultimi, quelli relativi ai controlli effettuati dai carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) sulla Yaris di Francesca e sul divano di casa. Sono state trovate tracce biologiche, tracce di sangue, particolarmente abbondanti proprio nei cuscini. La prova secondo gli inquirenti che Francesca sia stata uccisa proprio su quel divano e poi trasportata dentro un borsone adagiato sul sedile posteriore dell'utilitaria in un burrone a San Priamo.
Era stato il fratello della donna, Andrea Deidda, a presentare una denuncia di scomparsa lo scorso 21 maggio. Gli inquirenti hanno deciso di agire supportati anche dalle colleghe della donna che ritenevano che nei messaggi partiti dal cellulare della Deidda ci fossero delle anomalie (come punteggiatura e grammatica). Da qui il sospetto che il telefonino della loro amica fosse in mani diverse.
Oggi si svolgerà l'autopsia sul corpo della operatrice di call center, alla presenza di entomologi e anatomopatologi di fama internazionale al fianco del medico legale Roberto Demontis. Gli esami potranno chiarire le cause della morte della donna, per ora, attraverso una prima tac, sono emerse lesioni al cranio e l'assenza di proiettili e lame in quel resta del corpo rimasto tanto tempo dentro un borsone nascosto in un burrone lungo la Vecchia Orientale.
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