Dopo la notizia del sequestro degli autovelox T-Exspeed v.2.0 in tutta Italia, la domanda che molti cittadini si pongono è come poter ottenere i rimborsi delle sanzioni. Il sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con questi dispositivi è stato dichiarato illegittimo. Federconsumatori ha fornito alcune indicazioni utili su come procedere per richiedere i rimborsi.
Per chi non ha ancora pagato le sanzioni, è possibile chiedere lo sgravio in via amministrativa o fare ricorso per l'annullamento della sanzione stessa, seguendo i termini di legge. In questi casi, è fondamentale agire tempestivamente per evitare di incorrere in ulteriori complicazioni legali.
Chi ha già provveduto al pagamento della sanzione può tentare di ottenere un rimborso, basandosi sull'accertata illegittimità del rilevamento dell'infrazione. Il primo passo da compiere è fare un'istanza di accesso agli atti presso il comune competente, per verificare l'omologazione dell'autovelox utilizzato. Se si riscontra una mancata omologazione, si può procedere con un ricorso, da presentare entro 60 giorni dalla notifica del verbale al prefetto o entro 30 giorni al giudice di pace. Federconsumatori offre supporto per ottenere informazioni, indicazioni e assistenza in questi casi.
Federconsumatori sottolinea anche il ruolo fondamentale dei Comuni in questa vicenda. Nel caso in cui venga riconosciuto l'annullamento della sanzione o la restituzione delle somme versate, spetterà ai Comuni rimborsare i cittadini. Questi enti, infatti, sono responsabili dei dispositivi utilizzati per la rilevazione della velocità, anche se noleggiati da società private.
Marta Rachele Pusceddu