La bozza del "decreto di agosto" prevede significative novità per l'imposta di soggiorno, potenzialmente estendendola a tutti i comuni italiani, non solo ai capoluoghi, alle unioni di comuni e ai comuni turistici come accade attualmente. La proposta include anche una rimodulazione basata su un criterio di gradualità correlato al costo del pernottamento:
Le associazioni di categoria hanno reagito negativamente a questa proposta. Confindustria Alberghi, rappresentata dalla presidente Maria Carmela Colaiacovo, ha espresso sorpresa e preoccupazione per il fatto che, dopo mesi di dialogo e confronto, si proceda improvvisamente con l'approvazione di un testo che potrebbe compromettere i capisaldi della riforma in discussione. In particolare, c'è preoccupazione per il vincolo di destinazione del gettito, originariamente destinato al sostegno delle attività turistiche, che ora sembra poter essere usato anche per coprire i costi dei rifiuti.
Anche Federalberghi ha manifestato preoccupazione, non condividendo la proposta di aumentare ulteriormente l'imposta di soggiorno. Si sottolinea che solo pochi mesi fa il tetto massimo è stato già elevato del 40%, passando da 5 a 7 euro per notte e per persona, e che è stata introdotta la possibilità di utilizzare l'imposta per coprire i costi della raccolta rifiuti, snaturando le finalità originarie dell'istituto.
Il Ministero del Turismo ha precisato che la proposta è ancora in fase di discussione e non definitiva. Le interlocuzioni con le associazioni di categoria e altri attori istituzionali sono ancora in corso e proseguiranno a settembre, con l'obiettivo di giungere a una soluzione condivisa.
@Redazione Sintony News