Il settore degli affitti brevi è pronto a subire una trasformazione significativa con l'implementazione definitiva del Codice Identificativo Nazionale (CIN). Dopo una fase sperimentale in sette Regioni, il Cin entrerà in piena operatività dal 1° settembre, e circa 500mila locazioni verranno sottoposte a controlli più severi da parte dell'Agenzia delle Entrate.
La grande novità è che le principali piattaforme di prenotazione online si sono impegnate a non pubblicizzare più strutture sprovviste di CIN, una misura che mira a contrastare l’abusivismo e a migliorare la qualità del settore. La sperimentazione del Cin si è già estesa ad altre Regioni, come Sardegna, Liguria e Molise, e presto toccherà anche a Basilicata e Provincia autonoma di Bolzano.
Finora, sono stati emessi circa 16mila CIN, ma il numero è destinato a crescere rapidamente. Poco più di 6mila in Puglia, che è anche la prima Regione ad avere attivato la sperimentazione. Veneto e Lombardia sono intorno ai 3mila codici a testa, la Sicilia è sopra i 2mila. La procedura prevede la piena interoperabilità tra i sistemi regionali e quello nazionale, consentendo alle strutture di ottenere un Cin provvisorio che diventerà definitivo con l'avvio ufficiale della banca dati nazionale.
Il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha commentato:
"È davvero una cosa epocale allineare 19 Regioni e due Province autonome che hanno seguito nel tempo logiche normative e tecnologiche differenziate. Ma ci stiamo riuscendo grazie ad una collaborazione eccezionale e uno sforzo importante del ministero per non lasciare nessuno indietro. Le Regioni, dal canto loro, hanno perfettamente capito l’importanza del Cin, su cui ci siamo impegnati tantissimo per far emergere abusivismo e innalzare la qualità offerta nella tutela del consumatore".
A settembre verrà lanciata la piattaforma nazionale, con due mesi di tempo per la piena operatività e altri due mesi per l’ottenimento del CIN. Dal 2025, il sistema di sanzioni entrerà in vigore, con multe fino a 8mila euro per chi affitta senza Cin.
La nuova banca dati nazionale, che raccoglierà informazioni su tutte le strutture ricettive, permetterà all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza di effettuare controlli incrociati, identificando situazioni a rischio e potenziando la lotta contro il sommerso fiscale.
La Corte dei conti ha già evidenziato i risultati positivi ottenuti dalle attività sperimentali di controllo, e si prevede che l'introduzione del CIN rafforzi ulteriormente la legalità nel settore degli affitti brevi.
"È stata svolta un’attività di analisi del rischio, finalizzata alla produzione di liste selettive inviate agli uffici per i successivi controlli, basata sull’incrocio tra i dati dichiarativi, riferiti ai redditi immobiliari e/o ai redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente, e gli importi dei canoni di locazione breve comunicati dagli intermediari che hanno operato semplicemente mettendo in contatto domanda e offerta (senza operare la ritenuta fiscale, come previsto, invece, nel caso in cui l’intermediario abbia anche incassato il corrispettivo dovuto)".
Poi conclude la Corte dei conti:
"Tali dati popolano periodicamente gli applicativi di analisi consultabili da tutte le Direzioni provinciali e sono pertanto utilizzabili per le autonome iniziative di controllo".
Marta Rachele Pusceddu