Aumenta il prezzo della varietà robusta, una delle più utilizzate nella produzione di caffè, e di conseguenza il prezzo di una tazzina di caffè al bar. Per questi motivi, secondo uno studio di Assoutenti, il caffè al bar potrebbe arrivare a costare 2 euro. Questo aumento è dovuto a una combinazione di fattori, tra cui il cambiamento climatico che incide sulla produzione, l'aumento della domanda globale e la speculazione sui mercati finanziari.
L'inflazione, che ha interessato numerosi settori negli ultimi anni, ha contribuito all'aumento dei costi di produzione e di gestione dei bar, rendendo necessario un adeguamento dei prezzi al pubblico. L'aumento dei costi dell'energia, utilizzato per la tostatura e la preparazione del caffè, ha inciso sui margini di profitto dei bar, costringendoli ad aumentare i prezzi.
Inevitabilmente l’aumento del prezzo del caffè avrà un impatto significativo sui consumatori, in particolare su quelli con un reddito più basso. Il caffè è infatti una bevanda molto consumata in Italia e rappresenta un vero e proprio rito quotidiano per molti. L'aumento del prezzo potrebbe portare a una riduzione del consumo, alla scelta di miscele meno pregiate o alla preparazione del caffè a casa.
Come evidenziato dallo studio di Assoutenti, il prezzo del caffè varia significativamente da città a città. Questo dipende da diversi fattori, tra cui il costo degli affitti: i bar situati in centri storici o in zone particolarmente turistiche tendono ad avere costi di affitto più elevati, che si ripercuotono sul prezzo finale del caffè.
Il livello di concorrenza: in città con un'alta concentrazione di bar, la concorrenza può spingere i prezzi al ribasso. E qualità del prodotto: bar che offrono caffè di alta qualità, provenienti da coltivazioni biologiche o da miscele pregiate, possono giustificare prezzi più elevati.
@Redazione Sintony News