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30 Agosto 2024

La Regione Abruzzo approva l’abbattimento di cuccioli di cervo: scoppia la polemica

In una decisione che ha sollevato un'ondata di sdegno tra ambientalisti e cittadini, la Regione Abruzzo ha approvato una delibera che autorizza l'abbattimento di quasi 500 cervi, inclusi cuccioli di età inferiore ai 18 mesi

Al via l’abbattimento di cuccioli di cervo. La brutta notizia arriva dalla Regione Abruzzo che con una delibera, la numero 509, adottata lo scorso 8 agosto, da il via libera all’abbattimento di cuccioli di cervo inferiori ai 18 mesi. La delibera prevede l’inizio delle operazioni di abbattimento a partire da ottobre 2024, suscitando reazioni fortemente negative sia a livello locale che nazionale.

Il provvedimento stabilisce che i cacciatori potranno abbattere un cucciolo di cervo pagando una tassa di 50 euro, che salirà a 200 euro per i non residenti in Abruzzo. Per gli esemplari adulti, le tariffe variano: si parte da 250 euro per i maschi di età superiore ai cinque anni, fino a una cifra ancora da stabilire per i cosiddetti "maschi adulti da trofeo", il cui prezzo sarà determinato da un esperto di trofeistica abilitato.

Questo sistema di tariffe ha provocato un'ondata di indignazione, con molti che lo vedono come una mercificazione della vita animale. La decisione di includere cuccioli tra gli esemplari abbattibili è stata particolarmente criticata, con i detrattori che la considerano una pratica crudele e immorale.

Le associazioni ambientaliste hanno subito reagito con forza alla delibera, avviando una petizione online per chiedere alla Regione di ritirare la misura e di trovare soluzioni alternative alla gestione della popolazione di cervi. La petizione ha raccolto quasi 70.000 firme in pochi giorni, dimostrando l’ampio dissenso dell’opinione pubblica verso il provvedimento.

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"La Regione Abruzzo ha scelto la via della violenza, ignorando completamente le alternative ecologiche e sostenibili per il controllo della fauna selvatica", ha dichiarato un portavoce di una delle principali associazioni promotrici della petizione. "Uccidere cuccioli per 50 euro è un atto di barbarie che non può essere tollerato in una società civile."

La Regione Abruzzo ha giustificato la decisione citando la necessità di gestire la popolazione di cervi, che negli ultimi anni è aumentata notevolmente, causando danni alle colture agricole e rischi per la sicurezza stradale. Tuttavia, gli oppositori sostengono che esistano metodi non letali per affrontare queste problematiche, come l'uso di recinzioni, repellenti naturali e programmi di sterilizzazione.

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Inoltre, molti mettono in discussione l’efficacia a lungo termine della caccia di controllo come metodo di gestione della fauna, argomentando che potrebbe addirittura provocare un aumento delle nascite nei gruppi superstiti, aggravando il problema anziché risolverlo.

La polemica sull’abbattimento dei cervi in Abruzzo è destinata a intensificarsi nelle prossime settimane, con una crescente pressione pubblica sulla Regione affinché riveda la propria posizione. Mentre le associazioni ambientaliste continuano la loro battaglia per fermare gli abbattimenti, resta da vedere se le autorità regionali saranno disposte a dialogare e a considerare alternative meno cruente.

 

@Redazione Sintony News