Lo storico marchio di contenitori per alimenti Tupperware ha ufficialmente avviato la procedura fallimentare, segnando una drammatica svolta per l'azienda che da decenni fa parte della vita quotidiana di milioni di persone. La società americana ha presentato istanza di protezione ai sensi del Capitolo 11 della legge fallimentare statunitense, nel tentativo di salvare le proprie operazioni mentre affronta un debito stimato tra uno e dieci miliardi di dollari.
Il colosso con sede a Orlando, Florida, non pubblica i conti dal 2022, anno in cui il fatturato è sceso a 1,3 miliardi di dollari, una drastica riduzione del 42% rispetto a cinque anni prima. La situazione è precipitata a tal punto che ieri il titolo Tupperware è stato sospeso a Wall Street. L’azienda ha ammesso di trovarsi in una crisi di liquidità e di nutrire “seri dubbi” sulla propria capacità di continuare le operazioni.
Secondo i documenti depositati alla Corte fallimentare del Delaware, i beni della società sono stimati tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari, mentre le passività ammontano tra 1 e 10 miliardi. Si elencano tra i 50.000 e i 100.000 creditori, il che mette in evidenza la gravità della situazione finanziaria del gruppo.
Fondata nel 1946 da Earl Tupper, chimico visionario che inventò i contenitori di plastica con chiusura ermetica, Tupperware è diventata un’icona globale. I suoi prodotti non solo hanno rivoluzionato la conservazione degli alimenti, ma hanno anche creato un modello di vendita innovativo, con i famosi *Tupperware Party*, riunioni sociali in cui venivano presentati i prodotti. Nel 2017, l'azienda contava ancora oltre tre milioni di "ambasciatori" in tutto il mondo.
Nonostante il suo storico successo, Tupperware ha vissuto anni difficili, aggravati da un contesto macroeconomico sfavorevole e dai cambiamenti nei modelli di consumo. Già nel 2020, la società aveva ristrutturato i propri debiti e cercato di modernizzare la propria strategia, senza però riuscire a invertire il trend negativo.
Secondo Laurie Ann Goldman, CEO di Tupperware, la decisione di ricorrere al Capitolo 11 è stata presa per dare alla società la flessibilità necessaria per una possibile trasformazione digitale e tecnologica. La procedura permetterà a Tupperware di continuare a operare, mantenendo attivi i pagamenti a dipendenti e fornitori, mentre l’azienda esplora opzioni strategiche per tentare di salvarsi dal crollo definitivo.
@Redazione Sintony News