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24 Settembre 2024

Ospedale di Treviglio (Bergamo): il nuovo "medico" ha quattro zampe e si chiama Prince

Prince, addestrato appositamente per intervenire in ambienti ospedalieri, accompagna la sua proprietaria, la dottoressa Silvia Zambelli

Un nuovo e dolcissimo collaboratore si aggira per le corsie del reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Treviglio-Caravaggio: ha quattro zampe, è un cucciolo di Golden Retriever e il suo nome è Prince. Il giovane cane è al centro di un progetto innovativo e pionieristico in Lombardia chiamato  Dog for Smile, volto a migliorare il benessere dei pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Prince, addestrato appositamente per intervenire in ambienti ospedalieri, accompagna la sua proprietaria, la dottoressa Silvia Zambelli, anestesista e dirigente medico presso l’ASST Bergamo Ovest. Il cucciolo ha un compito speciale: alleviare lo stress e il disagio dei pazienti che affrontano cure critiche, aiutando a migliorare la loro condizione emotiva, cognitiva e persino motoria. Il progetto, primo in Lombardia e secondo a livello nazionale, rappresenta un'importante integrazione tra la medicina tradizionale e quella complementare.

Il  direttore sanitario Antonio Manfredi si è detto entusiasta dell'iniziativa, ringraziando il personale coinvolto nel progetto pilota. "Questo ci permetterà di distinguerci ancora una volta per l'innovazione nei servizi offerti, con un’attenzione particolare ai pazienti più fragili", ha commentato, sottolineando l'importanza di affrontare non solo le patologie fisiche, ma anche le difficoltà emotive legate alla degenza in terapia intensiva.

La terapia intensiva è, infatti, un ambiente di grande complessità, dove i pazienti, spesso sottoposti a lunghe degenze, possono soffrire di disturbi cognitivi e psicologici legati allo stress. Per questo motivo, l'ASST Bergamo Ovest ha scelto di integrare strumenti non convenzionali, come l'intervento assistito con animali, per migliorare il benessere complessivo dei ricoverati. "Non si può parlare di vera umanizzazione se non garantiamo la massima attenzione anche a questi aspetti", ha affermato Giovanni Palazzo, direttore generale dell’ospedale.

Gli studi confermano l'efficacia della  pet therapy anche in ambito ospedaliero. Come spiega la dottoressa Zambelli, la Società Italiana di Anestesia e Rianimazione ha condotto ricerche che dimostrano come la presenza di animali in terapia intensiva possa influire positivamente su parametri vitali come la frequenza cardiaca e la saturazione di ossigeno, oltre che sulla percezione del dolore. "Certa dell’efficacia dell’iniziativa, ho deciso di intraprendere con Prince un percorso di addestramento specifico per poter offrire un ulteriore supporto ai pazienti del nostro reparto", ha concluso l'anestesista.

In un contesto delicato come quello della rianimazione, la presenza di un "amico a quattro zampe" come Prince rappresenta non solo una ventata di leggerezza, ma anche un aiuto concreto nel percorso di recupero, regalando momenti di sollievo a pazienti, familiari e professionisti.