La fiaccolata di sabato sera a Nuoro ha radunato diecimila persone in un silenzio toccante, partendo da via Ichnusa, il luogo della tragedia, fino alla Cattedrale di Santa Maria della Neve. Era presente anche la presidente della Regione, Alessandra Todde, per onorare la memoria delle vittime: Giusi, Martina, Francesco e Paolo, e per i sopravvissuti.
Sin dal pomeriggio, nuoresi e visitatori si sono riuniti davanti all'abitazione della famiglia Massetti-Gleboni. Solo bisbigli e un momento di preghiera hanno rotto il silenzio, mentre la comunità si interrogava su un evento così devastante. "È una tragedia che ha scosso tutta la città", è il pensiero comune che sottolinea la gravità di una strage familiare che porta a riflettere sulle dinamiche di violenza.
Molti genitori hanno partecipato con i propri figli, esprimendo la responsabilità di educarli ai valori fondamentali della famiglia e con l’obiettivo di “sensibilizzarli su questi temi".
La partecipazione è stata commovente, migliaia si sono uniti lungo il cammino, riflettendo su come la comunità possa cambiare e unirsi per affrontare il dolore.
La ricostruzione. Sarebbero stati quattro i colpi di pistola, due alla tempia e due al torace, che hanno ucciso Maria Giuseppina Massetti la casalinga di 43 anni di Nuoro, prima vittima nella strage familiare di mercoledì mattina a Nuoro, nella casa di via Ichnusa, per mano del marito, l'operaio forestale di 52 anni Roberto Gleboni, morto suicida dopo aver quasi sterminato la famiglia. Queste le prime indiscrezioni che arrivano nel giorno delle autopsie sui corpi dello stesso omicida, di Martina Gleboni di 25 anni, figlia maggiore della coppia, e di Paolo Sanna, il 69enne vicino di casa, ucciso solo perché si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.
I tre corpi sono stati esaminati sabato all'ospedale Brotzu di Cagliari, dal medico legale Roberto Demontis. Prosegue il lavoro del professor Demontis per effettuare le autopsie sui corpi delle altre due vittime: Giusi Massetti, la moglie di Roberto, e Francesco Gleboni, il figlio di 10 anni della coppia. Scampati alla morte il figlio 14enne dell'omicida - preso di striscio dall'arma e ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria - e la madre 84enne dell'operaio forestale, colpita gravemente alla testa dal figlio (ricoverata in Rianimazione ma fuori pericolo) prima che lui stesso si togliesse la vita nella cucina dell'anziana. Intanto il 14enne è stato sentito per tre ore in audizione protetta dagli investigatori. «A casa urlavano tutti», aveva già spiegato.
Ora la mamma di Giusi Massetti, chiede silenzio per l’unico superstite alla tragedia. «Sono la mamma di Giusi so che ci siete tutti vicini e vi ringrazio tanto di cuore ma vi chiedo un grande piacere: smettere di postare foto e commentare su motivi ed altro su questa terribile tragedia. Io sono una mamma distrutta ma ho un nipote da tutelare e proteggere. Tutto quello che vedo e leggo su Facebook non ci aiuta e perciò vivete il vostro dolore privatamente se veramente le volevate bene, non fate a gara a chi l'amava e la conosceva di più. So che era amata da tutti e io e la mia famiglia ne siamo fieri». «Condividete per favore questo mio desiderio, è molto importante - ha aggiunto –. Di nuovo vi ringrazio tutti e ricambio i vostri abbracci».
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