La Corte d'Appello di Brescia ha respinto la richiesta di revisione del processo di Olindo Romano e Rosa Bazzi, confermando l'attendibilità del super testimone Mario Frigerio, sopravvissuto alla strage di Erba dell'11 dicembre 2006. La Corte ha evidenziato che Frigerio è stato lucido e preciso nel ricordare i dettagli dell'aggressione, escludendo la teoria del "falso ricordo" già discussa nei precedenti gradi di giudizio.
La corte ha anche affrontato la questione dell'intossicazione da monossido di carbonio, sostenuta dalla difesa dei coniugi, affermando che non ci sono prove a sostegno di tale tesi, e lo stato confusionale di Frigerio è attribuibile al trauma subito.
In merito alla traccia di sangue trovata sulla Seat Arosa di Romano, la Corte ha ritenuto che gli errori nelle fotografie da parte del brigadiere non invalidano il valore della prova, confermando che il profilo genetico di Valeria Cherubini, una delle vittime, non può essere stato contaminato. Le confessioni dei coniugi, ricche di dettagli confermati dalle indagini, sono state ritenute genuine nonostante alcune discrepanze.
In conclusione, la Corte ha ritenuto che gli elementi presentati dalla difesa non siano sufficienti per mettere in discussione il verdetto di condanna definitivo.
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