La morte di Sammy Basso, il giovane ricercatore vicentino affetto da progeria, ha suscitato un'ondata di stima e affetto, al punto che molti stanno chiedendo l'avvio del processo di beatificazione. Sammy, scomparso all'età di 28 anni, ha rappresentato un esempio di coraggio, resilienza e fede, riuscendo a vivere ben oltre l'aspettativa di vita media per i malati di progeria, che è di circa vent'anni.
Il vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto, ha dichiarato durante un evento a Mestre che non esclude la possibilità di aprire la causa di beatificazione tra cinque anni, come previsto dalla procedura canonica. Brugnotto ha sottolineato che Sammy ha vissuto con una "santità nella vita ordinaria" e una "profondità interiore straordinaria", elementi fondamentali per avviare questo percorso.
Per il processo di beatificazione, il primo passo è il riconoscimento della persona come "Servo di Dio", seguito dal titolo di "Venerabile". Tuttavia, per ottenere la beatificazione vera e propria, sarà necessario dimostrare un miracolo attribuito alla sua intercessione, a meno che non venga riconosciuto il martirio, che in questo caso non è applicabile.
Sammy Basso, che ha dedicato la sua vita alla ricerca scientifica e alla sensibilizzazione sulla progeria, era il paziente più longevo al mondo affetto da questa malattia. La sua morte improvvisa il 5 ottobre scorso, dovuta a un malore mentre si trovava in un ristorante del Trevigiano, ha lasciato un vuoto enorme. Ma il suo profilo spirituale e umano ha ispirato molte persone, alimentando così la possibilità che in futuro possa essere riconosciuto come Beato.
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