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17 Ottobre 2024

Addio al test d'ingresso di Medicina: ecco cosa cambierà

Il test d'ingresso di Medicina sarà abolito. Gli aspiranti medici verrano selezionati dopo il primo semestre accademico

Il test d’ingresso per la facoltà di Medicina sarà abolito. La novità, presentata in Senato dai presidenti delle commissioni Istruzione e Sanità, Roberto Marti e Francesco Zaffini, punta a rivoluzionare l’accesso a uno dei corsi di laurea più ambiti. La riforma dovrebbe diventare operativa a partire dall’anno accademico 2025/2026, con i decreti legislativi già in fase di elaborazione.

Il nuovo sistema prevede un semestre di accesso libero, al termine del quale verrà stilata una graduatoria nazionale basata sui risultati degli esami, uniformi per tutti gli atenei. Saranno 25mila i posti disponibili, rispetto ai circa 20mila attuali. Gli studenti che non supereranno la selezione per il secondo semestre potranno comunque utilizzare i crediti acquisiti per iscriversi ad altri corsi di laurea, evitando così di perdere l'anno accademico.

La riforma riguarderà anche i corsi di laurea in Odontoiatria e Medicina veterinaria. Il testo, già approvato dalla Commissione Istruzione del Senato, attende ora il voto in Aula e alla Camera. Il presidente della Commissione Sanità del Senato ha commentato: 

"Viene abolito il test con le domande schizofreniche, con una valutazione estemporanea di test a crocette. Si tratta di una legge delega, i particolari saranno precisati appunto nella delega".

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La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha commentato: 

"Questa giornata rappresenta un passo storico per garantire a tutti i ragazzi l'opportunità di diventare professionisti in ambito medico. Il fabbisogno di futuri nuovi medici è di 30mila professionisti i più nei prossimi sette anni. Per soddisfarlo abbiamo già aumentato i posti disponibili per i corsi di laurea in medicina e chirurgia e veterinaria. Ma con oggi rivediamo completamente i criteri di selezione. Per il primo anno aboliamo il numero chiuso e i test d'ingresso, ma prevediamo un semestre-filtro con esami caratterizzanti, i cui risultati saranno comunque riconosciuti per percorsi formativi alternativi. In questo modo non solo investiamo nelle giuste aspirazioni dei nostri ragazzi, ma garantiamo anche una preparazione di qualità attraverso un'offerta formativa d’eccellenza".

 

La riforma prevede inoltre iniziative di orientamento per gli studenti e le studentesse delle scuole superiori, con percorsi mirati a facilitare l’ingresso nei corsi di laurea e la possibilità di proseguire gli studi in altre facoltà in caso di mancata ammissione al secondo semestre.

 

 

Marta Rachele Pusceddu