Due piante di viburno lucido ritrovate nel punto dove era nascosto il cadavere di Francesca Deidda, l’impiegata 42enne di San Sperate svanita nel nulla il 10 maggio scorso.
Sarebbero questa la prova regina della presunta responsabilità del 43enne di San Sperate, Igor Sollai, in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie e di aver occultato il cadavere tra i monti di San Priamo, lungo l’Orientale Sarda.
Infatti l’essenza ritrovata, una sempreverde che può raggiungere anche i cinque metri d’altezza, sarebbe stata trovata ancora con la zolla attaccata alle radici, e la presenza non sarebbe compatibile con il resto della vegetazione circostante.
Inoltre poco lontano dalla zona dove è stato ritrovato il corpo della donna, sarebbero stati ritrovati vasi di plastica con un codice a barre. Ed è proprio grazie a questo ultimo dettaglio che è stato scoperto che sono stati acquistati il 15 maggio scorso a Elmas con la carta di credito di Sollai. Per tutti questi motivi potrebbe essere chiesto il giudizio immediato di Sollai.
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