La nuova serie TV di Disney+ dedicata al caso di Sarah Scazzi, la quindicenne scomparsa e uccisa ad Avetrana nell’agosto del 2010, ha subito un cambio di titolo a seguito di un provvedimento emesso dal Tribunale di Taranto. Inizialmente intitolata “Avetrana – Qui non è Hollywood”, la serie uscirà ora come “Qui non è Hollywood” e sarà disponibile su Disney+ dal 30 ottobre.
La decisione è arrivata dopo che il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, ha presentato un ricorso urgente, sostenendo che il titolo originale avrebbe potuto arrecare un grave danno d’immagine alla cittadina pugliese.
Lazzi ha spiegato che, in assenza di garanzie su un ritratto fedele della realtà del luogo, il rischio era che Avetrana venisse associata negativamente alla vicenda, con un’immagine “diffamatoria” che potrebbe dipingere la comunità come “ignorante, retrograda e omertosa”.
Il Tribunale di Taranto, accogliendo il ricorso del primo cittadino, aveva quindi imposto una sospensione temporanea della serie e fissato un’udienza il 5 novembre per discutere la questione. Nelle scorse ore, tuttavia, Disney e Groenlandia, casa di produzione della serie, hanno annunciato di aver modificato il titolo in “Qui non è Hollywood”, rispettando il provvedimento.
Una storia di cronaca che ha scosso l’Italia
Diretta da Pippo Mezzapesa e prodotta da Groenlandia, la serie ripercorre uno dei casi di cronaca più discussi degli ultimi anni in Italia. Sarah Scazzi scomparve il 26 agosto 2010, e, dopo 42 giorni di ricerche e un’esposizione mediatica senza precedenti, il suo corpo venne ritrovato in un pozzo nelle campagne di Avetrana. Un dramma che sconvolse non solo la famiglia, ma l’intera nazione, puntando i riflettori sul piccolo comune pugliese e portando a galla dinamiche familiari e sociali che avrebbero alimentato una lunga fase giudiziaria.
La serie si ispira al libro “Sarah, la ragazza di Avetrana” di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, che ripercorre la vicenda attenendosi ai fatti emersi durante il processo, senza esprimere giudizi sulla colpevolezza o innocenza degli imputati. Questa presa di posizione è stata confermata dal regista Pippo Mezzapesa e dal produttore Matteo Rovere, che hanno sottolineato il loro approccio rispettoso e attento alla delicatezza della vicenda.
La colonna sonora firmata Marracash
Ad accompagnare la serie è “La banalità del male”, brano scritto e interpretato da Marracash e prodotto da Marz. Il titolo della canzone è ispirato alla celebre espressione coniata dalla filosofa Hannah Arendt, e punta a catturare il senso di tragedia quotidiana che ha caratterizzato la vicenda di Sarah Scazzi. Marracash, noto per il suo stile crudo e introspettivo, sembra essere una scelta perfetta per dare una voce musicale a una storia che ha lasciato segni profondi nell’immaginario collettivo italiano.
Il caso Avetrana e l’Italia oscura
“Qui non è Hollywood” promette di esplorare i risvolti umani e sociali della vicenda, unendosi alla lunga lista di prodotti audiovisivi italiani che cercano di indagare i lati più oscuri della provincia italiana. Con un titolo che richiama alla realtà cruda e lontana dalle idealizzazioni, la serie sembra voler riportare lo spettatore alla dimensione quotidiana e drammatica di vicende che troppo spesso si trasformano in spettacolo mediatico.
L’uscita di “Qui non è Hollywood” rappresenta quindi non solo un appuntamento per gli appassionati di true crime, ma anche una riflessione più ampia su come il nostro paese vive, racconta e metabolizza i propri drammi, in bilico tra memoria e spettacolarizzazione.
@Redazione Sintony News