La produzione mondiale di vino nel 2024 è destinata a scendere al livello più basso degli ultimi 63 anni, secondo le stime dell'Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (OIV). Con un ammontare stimato tra 227 e 235 milioni di ettolitri, la produzione globale sarà inferiore del 2% rispetto al già deludente 2023 e raggiungerà livelli mai visti dal 1961, anno in cui si produssero 220 milioni di ettolitri.
Le cause principali. In primis maltempo e siccità: l’andamento climatico estremo, caratterizzato da siccità prolungata e altri fenomeni meteorologici avversi, ha avuto un impatto significativo sulla produttività delle vigne. E quindi i cambiamenti climatici continuano a influenzare negativamente la viticoltura, con effetti variabili a seconda delle regioni.
Copertura delle stime : le previsioni si basano sui dati raccolti da 29 paesi, che rappresentano l’85% della produzione mondiale dello scorso anno.Una riduzione così marcata della produzione potrebbe portare a un aumento dei prezzi, soprattutto per vini di qualità o prodotti in quantità limitate. Potrebbero emergere tensioni nella catena di approvvigionamento, con ripercussioni sia sul commercio internazionale sia sui consumatori finali.
Viticoltori e produttori: gli operatori del settore si trovano di fronte a sfide sempre maggiori per garantire la sostenibilità delle proprie attività. L'adozione di pratiche agricole più resilienti al clima potrebbe diventare cruciale per mitigare i rischi futuri.
Questa tendenza evidenzia la necessità di soluzioni innovative e adattamenti nel settore vitivinicolo per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire la stabilità della produzione a lungo termine.
@Redazione Sintony News