L'uso dei social media da parte dei giovani è un tema centrale in molte società moderne, con opinioni e misure diverse adottate in tutto il mondo per affrontarne i rischi. Dai divieti rigorosi alle iniziative educative, la questione è complessa e coinvolge famiglie, governi e istituzioni educative.
In Australia c’è ad esempio il divieto di accesso ai social per i minori di 16 anni, con obbligo per le piattaforme di verificare l'età degli utenti entro il 2025. Le sanzioni per le violazioni possono arrivare fino a 32 milioni di dollari. È il frutto di una legge votata nel novembre 2024 dal Parlamento di Canberra.
In Albania invece c’è il blocco totale di TikTok per un anno, dopo un tragico caso di omicidio legato alla piattaforma.
Mentre in Venezuela è prevista una sanzione di 10 milioni di dollari contro TikTok per la mancata prevenzione della diffusione di pericolose "challenge" che hanno causato vittime tra gli adolescenti.
Queste misure riflettono la crescente preoccupazione per i rischi legati all'uso dei social media, tra cui cyberbullismo, revenge porn, challenge pericolose e influenze negative sull'autostima.
In Italia, non esistono divieti espliciti per i minori sui social. La normativa richiede il consenso genitoriale per i minori di 16 anni, ma non impedisce l'accesso. Secondo Filomena Albano, ex Garante per l’infanzia, l'accesso ai social rappresenta un diritto, purché guidato e supportato dai genitori.
Sul fronte educativo, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha proposto di vietare l'uso dei cellulari a scuola per promuovere una socializzazione diretta tra gli studenti. Diversi esperti ritengono che il proibizionismo, pur necessario in alcune situazioni, non sia la soluzione definitiva. È fondamentale introdurre programmi di media education nelle scuole, per insegnare ai giovani a usare i social media in modo sicuro e consapevole.
La Finlandia è pioniera nella media education, integrandola nei programmi scolastici. Anche in Italia ci sono iniziative promettenti, come il master di primo livello sulla media education promosso dall'Università di Sassari, mirato a formare educatori e insegnanti.
Il coinvolgimento dei genitori è cruciale per aiutare i giovani a navigare il mondo digitale.
@Redazione Sintony News