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5 Marzo 2025

Endometriosi: Rotary Cagliari Nord e Università di Cagliari in campo per diffondere la conoscenza

Mercoledì 5 marzo ( mese dedicato alla consapevolezza sull’endometriosi), alla Cittadella Universitaria di Monserrato si è tenuto il convegno “Se non si vede non vuol dire che non esiste”, prossimo appuntamento il 29 marzo

Difficile da diagnosticare, con una vasta gamma di sintomi diversi. Ne soffrono in Italia 1 donna su 10, tre milioni di donne. Si tratta dell’endometriosi, una patologia molto diffusa nell’età riproduttiva, particolarmente frequente nelle donne con problemi di sterilità (35 % ) e con dolore pelvico cronico (oltre il 60 %). Se ne è parlato oggi nel blocco I della Cittadella Universitaria di Monserrato grazie a un convegno ( il primo appuntamento di un progetto ben più ampio) organizzato dal Rotary Club Cagliari Nord e dall’Università di Cagliari con il suo Dipartimento di Scienze Chirurgiche in occasione del mese (marzo) dedicato alla consapevolezza sull’endometriosi.

E il progetto “Endometriosis March 2025” ha come obiettivo proprio quello di diffondere la conoscenza sulla malattia e stimolare investimenti di aziende sulla ricerca. Il tema degli eventi, non a caso, è “Se non si vede non vuol dire che non esiste”.

 

 

“Il nostro progetto nasce dall’ascolto del bisogno dei territori, le donne spesso si trovano sole e non ascoltate”,  spiega Claudia Rabellino, presidente del Rotary Club Cagliari Nord, “la malattia è invisibile e tutto ciò che non viene visto spesso viene minimizzato, tra i nostri obiettivi c’è anche l’avvio di una raccolta fondi per l’acquisto di un ecografo per la cura e la ricerca. È un obiettivo importante, e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte e tutti”. 

Stefano Angioni direttore della clinica ostetrica e ginecologica dell’Aou di Cagliari ha spiegato che: “La malattia è cronica e molto frequente, caratterizzata da dolore pelvico- cronico e infertilità. È difficile fare la diagnosi, tanto che è tardiva e alcune donne la ricevono dopo dieci anni di sofferenza. La diagnosi precoce è importante perché permette di migliorare la qualità di vita delle pazienti e ridurre o bloccare la progressione della malattia, tuttavia la ricerca ci deve ancora aiutare per trovare nuovi farmaci ben tollerati per il trattamento”.

 

Sulla scia del direttore Angioni, anche Raffaele Arca, responsabile consultori Area vasta di Cagliari, ritiene che le sintomatologie vengono spesso anche sottovalutate dalle stesse pazienti. “Le ragazze che si rivolgono a noi nei consultori spesso manifestano sintomi di dolore mestruale che non vanno sottovalutati. Non intervenire tempestivamente laddove è presente l’endometriosi, può determinare l’infertilità”. Arca tiene a precisare che “ll dolore mestruale non si eredita da mamma e da nonna, non sempre è dovuto a endometriosi, ma quando è presente l’endometriosi, bisogna fare di tutto per prevenire le complicanze che derivano da una mancata diagnosi precoce”. 

Ma Gabriele Andria, ginecologo della Asl 8 e rotariano, solleva anche il problema dell’omertà. “La patologia spesso non viene riconosciuta ma non viene nemmeno denunciata dalla donna. Le ripercussioni sono gravi sulla qualità della vita, compresa quella riproduttiva. Quindi una donna che ha dolori pelvici non deve nascondersi, deve affrontare una visita e quindi consultare un ginecologo, non si può guarire ma si può tenere sotto controllo. E nelle forme più avanzate e diffuse, è necessario l’intervento chirurgico”.

Il prossimo appuntamento si terrà il 29 Marzo con un seminario sulla Nave Trieste, nuova Unità della Marina Militare presente per alcuni giorni nel Porto di Cagliari.

Mentre il 30 Marzo, March for Endometriosis, camminata ludico-motoria presso il Parco di Molentargius organizzata dal CUS in collaborazione con UISP con la partecipazione di atlete sarde che faranno da Testimonials all’iniziativa. E l’11 di Aprile Concerto per la raccolta di fondi e di sensibilizzazione sull’endometriosi con la Direzione artistica di Ambra Pintore e partecipazione di numerosi artisti che dedicheranno la loro arte al Progetto.

 

 

@Monica Magro