Un nuovo colpo di scena nel caso del delitto di Garlasco. Secondo l’ultima analisi genetica richiesta dalla Procura di Pavia, il DNA ritrovato sotto le unghie di Chiara Poggi appartiene “certamente” ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. A sostenerlo è il professor Carlo Previderè, genetista dell’Università di Pavia, noto per il suo lavoro sul caso di Yara Gambirasio.
L’analisi, pubblicata dal Corriere della Sera e La Stampa, esclude che quel DNA possa appartenere ad Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007.
Un DNA leggibile e compatibile
Le nuove indagini smentiscono la perizia eseguita prima della condanna di Stasi dal professor Francesco De Stefano, secondo cui il materiale genetico era “troppo degradato” per essere analizzato. Previderè, invece, afferma che le tracce biologiche sotto le unghie della vittima sono “utilizzabili per la comparazione genetica” e che uno dei cinque aplotipi trovati risulta compatibile con il profilo di Andrea Sempio.
Andrea Sempio e il prelievo del DNA
A seguito di questi risultati, il 37enne Sempio – che all’epoca del delitto era amico del fratello di Chiara – si è presentato il 13 marzo in caserma a Milano per sottoporsi al prelievo del DNA. “Sono molto tranquillo”, ha dichiarato.
Il suo avvocato, però, parla di “una macchinazione” e sottolinea che Sempio non si è offerto volontariamente al test: “Volevamo un’ordinanza del gip, una persona terza che decidesse”.
I mozziconi di sigaretta mai analizzati
Oltre al DNA sotto le unghie della vittima, ci sono altri reperti mai analizzati in modo approfondito. Tra questi, i mozziconi di sigaretta trovati in un posacenere nella villetta di Garlasco. Chiara Poggi non fumava, eppure quei mozziconi erano presenti sulla scena del crimine e furono fotografati dai carabinieri, ma non esaminati.
Il mistero dello scontrino di Sempio
Un altro nodo da sciogliere riguarda l’alibi di Sempio: lo scontrino di un parcheggio a Vigevano, che l’uomo avrebbe usato la mattina dell’omicidio per recarsi in libreria.
Tuttavia, questo scontrino è stato mostrato ai carabinieri solo nell’ottobre del 2008, un anno dopo il delitto, quando Sempio venne ascoltato insieme agli altri amici di Marco Poggi. “Faccio presente che ho conservato lo scontrino del parcheggio che vi consegno”, disse all’epoca, sollevando interrogativi: perché una persona mai sospettata avrebbe dovuto conservare per un anno un semplice scontrino?
Anche la madre di Sempio ha cambiato versione nel tempo. In un primo momento confermò il viaggio a Vigevano, senza menzionare il ticket. Solo nel 2017, quando il figlio finì sotto inchiesta, spiegò che lo scontrino era stato ritrovato dal marito in macchina e che lei aveva deciso di conservarlo pensando che gli amici di Marco sarebbero stati interrogati.
Le telefonate a casa Poggi la mattina del delitto
Infine, restano da chiarire le telefonate che Sempio fece a casa Poggi la mattina del delitto. Lui ha sempre sostenuto di aver chiamato per cercare Marco, ignaro del fatto che in quel momento il fratello di Chiara si trovasse in Trentino. “Evidentemente non lo sapeva”, ha dichiarato il suo legale.
Le indagini sul delitto di Garlasco, a 18 anni di distanza, sembrano dunque riaprire scenari inediti, rimettendo in discussione una delle vicende giudiziarie più discusse degli ultimi decenni. La madre di Chiara ha dichiarato: "si è riaperta una ferita, ma continuiamo ad avere fiducia nella giustizia"
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