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7 Aprile 2025

Vinitaly 2025: la Sardegna si racconta attraverso i suoi vini, tra tradizione, identità e futuro

L’edizione numero 57 del più importante salone internazionale dedicato al vino ospita oltre 4mila aziende da 140 nazioni all’interno dei 18 padiglioni del polo fieristico, 80 le cantine isolane presenti

Mentre l’ombra dei dazi voluti da Donald Trump torna a gettare incertezza sui mercati internazionali del vino, il mondo vitivinicolo italiano si prepara a rilanciare con energia e orgoglio la propria identità al Vinitaly 2025, in programma da domenica 6 a mercoledì 9 aprile a Verona. L’edizione numero 57 del più importante salone internazionale dedicato al vino ospita oltre 4mila aziende da 140 nazioni all’interno dei 18 padiglioni del polo fieristico.

Tra le protagoniste, la Sardegna si presenta in grande stile, confermando una crescita costante nel settore vitivinicolo. Sono 80 le cantine isolane presenti, distribuite principalmente nel padiglione 8, interamente dedicato alla regione, e in parte nel vicino padiglione 7. A coordinare la partecipazione sarda è la Regione Autonoma della Sardegna, con un ricco programma curato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e Riforma agro-pastorale guidato da Gian Franco Satta.

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Sotto lo slogan “Noi siamo sardi, i vini che raccontano il territorio”, la Sardegna propone una narrazione enologica che mette al centro autenticità, biodiversità e legame profondo con il paesaggio. Il padiglione 8 è animato per tutte e quattro le giornate da degustazioni, masterclass, presentazioni e incontri tematici, spesso guidati da figure di rilievo come il giornalista enogastronomico Giuseppe Carrus e il sommelier Ferruccio Sabiucciu.

 

Domenica mattina si è partiti con la presentazione della terza edizione del concorso enologico internazionale “Vermentino”, seguita da “Calici e formaggi”, una degustazione che abbina vini sardi a pecorini, caprini e vaccini, con l’esperto Michele Cherchi e il produttore Samuel Lai. Nel pomeriggio spazio al Cannonau con la masterclass “Il futuro è giovane”, curata da Assoenologi e AIS Sardegna.

Lunedì si aprirà con due conferenze stampa: la prima per “Wine and Sardinia 2025”, la seconda per il Distretto Biologico Sardegna Bio. Seguirà l’evento “Sardegna da gustare: norcineria e vino tra passato e futuro”, con il produttore Tonio Moi, e la tavola rotonda su “Viticoltura a piede franco”.

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Martedì sarà la volta dell’“Alghero Week” e “Benvenuto Vermentino”, due rassegne in programma a Olbia, cui seguirà l’incontro “Miele, sapa o mandorle”, dedicato agli abbinamenti tra dolci tradizionali e vini, con la partecipazione della food writer Giulia Salis e della produttrice Gianfranca Dettori. Nel pomeriggio spazio all’enoturismo con il “Caso Santadi” e a “Sapori di mare e di vigna”, dove il vino incontra la pesca sostenibile.

Mercoledì si chiude in bellezza con la conferenza stampa dell’associazione Sardinia Terroirs, che riunisce nove cantine da tutta l’isola. A seguire, sarà presentata la nuova Guida all’enoturismo della Sardegna, redatta da Lonely Planet in collaborazione con il Movimento del Turismo del Vino, guidato da Valeria Pilloni (Su ‘Entu, Sanluri), che raccoglie oggi 41 cantine sarde.

Cantina Su'entu

Gran finale dalle 14 alle 15.30 con la presentazione e degustazione a cura del Consorzio Vini del Mandrolisai, per far scoprire una delle denominazioni più identitarie dell’isola.

La presenza sarda al Vinitaly 2024 non è solo una vetrina promozionale, ma un momento strategico per rafforzare le relazioni commerciali, attrarre investimenti e promuovere un modello sostenibile e identitario di viticoltura. Mentre lo scenario globale pone nuove sfide, l’isola punta sul suo patrimonio di vitigni autoctoni, sul turismo del vino e sulla narrazione di una cultura antica che oggi guarda al futuro con entusiasmo.

 

 

@Redazione Sintony News