Cagliari è tra le città italiane più pacifiste. A rivelare questo dettaglio una ricerca fatta da Changes Unipol con Ipsos, che dai risultati ottenuti nei sondaggi mostra come il capoluogo regionale sardo sia moderato e diplomatico su certe questioni.
I dati parlano chiaro: la maggior parte dei cittadini di Cagliari si dichiara pacifista, e sono pochissimi coloro che sostengono fermamente interventi militari. Il 93% dei cittadini ritiene la diplomazia come unica via per risolvere i conflitti, ripudiando fermamente l’uso delle armi, e il 60% ritiene fondamentale il dialogo anche con l’aiuto di Paesi esterni se necessario.
Arrivando alle tematiche più vicine cronologicamente parlando, preoccupano sia il conflitto in Ucraina che la guerra in Palestina. Occhio però al pericolo della guerra atomica: dai sondaggi emerge che l’uso di armi nucleari allarma il 47% dei cagliaritani, un dato che supera la media nazionale. Inoltre, la maggior parte dei cittadini si dichiara contraria al ripristino della leva obbligatoria.
“Un sentimento diffuso cresciuto anche grazie alle tante associazioni e organizzazioni che quotidianamente sensibilizzano la popolazione su questi temi” ha detto il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. Il primo cittadino ha spiegato che in città si stanno organizzando iniziative culturali per promuovere la convivenza pacifica e una maggiore inclusione sociale. Tra gli eventi in programma, Zedda ricorda l’iniziativa per la pace che chiuderà la mostra dedicata a Enrico Berlinguer il 31 maggio: “Sarà un momento di riflessione collettiva che determinerà l’avvio del percorso che abbiamo incardinato anche nei programmi dell’amministrazione di Cagliari città della pace” ha detto il sindaco.
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